“Ignoti nulla cupido” (di ciò che non si conosce non c’è desiderio) enunciavano austeri gli antichi, senza precisare qual è il minimo di conoscenza atto a risvegliare la cupidigia.
L’indeterminazione ha consentito ai moderni di trarne spunto per alternative didattiche a defatiganti tediosità scolastiche, mirando ad ottenere con la minima conoscenza possibile il massimo desiderabile: dalla laurea (conoscendo pochissima grammatica) al SUV (sapendo quasi niente del Codice della Strada).
Per la felice estensione del concetto sono fiorite attività denominate “Pubblicità”, “Promozioni”, o “Campagna Elettorale”, rafforzative di iperstimolazioni agli acquisti senza sapere troppo su ciò che si compra o esattamente per chi si vota. A riprova che il progresso è inarrestabile!
Questa prorompente didattica ha effetti collaterali, se ne vedono i risultati anche sui muri, dove alcuni esprimono la minima conoscenza possibile alla massima densità di vernici spry in vendita.
E’ chiaramente in moto tutta un’economia per stimolare desideri, dalle tipografie ai colorifici. Ma anche per contenerli entro limiti fisiologici, perché il troppo storpia.
La recente campagna elettorale, per esempio, è stata di mirabile morigeratezza. Lo testimonia la sobrietà delle lettere di propaganda. In una di queste, un signore ben nutrito ricandidato PD al Consiglio Regionale, s’è limitato ad avvisare che c’è ancora molto da fare.
Non lo dice, ma si intuisce il dispiacere per un mucchio di lavoro non finito e il desiderio di una proroga di altri cinque anni per portarsi avanti con l’arretrato. Non racconta bugie. Infatti elenca nel suo sito il numero di interpellanze firmate o cofirmate, con una media di circa una al mese.
Difficile non credere che sia in ritardo.
Non dice neppure quant’è lo stipendio percepito per un incarico cosi duro. Tace anche su quel lavoro incompiuto. Chissà quali correttivi preparava per la nostra città: forse per la circonvallazione ad anello che Ferrara non ha, unica in regione? Forse per l’eccessiva sottrazione di aree verdi per costruzioni inutili? Forse per lo strano numero di sportelli bancari (tipico delle città porto franco), quando Ferrara porto franco non è? Forse per incrementare posti di lavoro produttivi di beni materiali invece di scarti di combustione? Forse per insegnare alla città a prosperare di offerte d’arte invece che assorbire risorse per sostenerle? Forse per limitare la propensione a convergere risorse sui buchi nell’acqua tipo l’asta navigabile?
Non sappiamo nulla di tutte queste cose. Non sapendole, non le desideriamo neppure, come ci insegna l’antica saggezza.
Il segretario PD ha comunicato festoso che quel signore è stato rieletto. Evviva! E’ garantita la tranquillità sociale, bellezza! Meglio poveri e tranquilli che ricchi e agitati.
Ma in settimana arriveranno comunque a vivacizzarti offerte f-a-v-o-l-o-s-e di telefonia mobile.
Paolo Giardini