2000 leghe sotto Ferrara... da Paolo Gairdini

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TERRE BASSE

A Ferrara si spendono tantissimi soldi per rendere navigabili i nostri corsi d’acqua, per adeguarli al transito di grandi battelli lunghi 100 metri e larghi 15. In precedenza si erano spese molte parole pro e contro l’iniziativa (i contro, ovviamente, sono quelli più aderenti alla realtà). La maggior parte della gente, giudiziosamente, non è stata ad ascoltare, perché la questione è altamente tecnica per conto suo, ma sopratutto è gestita dai politici di professione, quindi è automatico che la faccenda sia utile solo ai vincitori delle gare d’appalto, gli unici ad avere memoria, che ricordano di emettere le fatture quando è il momento. I politici, si sa, non hanno memoria. Per autodifesa. Se l’avessero sarebbero soverchiati da incubi. Forse solo l’elettroshock potrebbe far loro riesumare i dettagli delle catastrofiche decisioni prese in passato.

Comunque, si spendono montagne di soldi pubblici per il contenitore dell’acqua e suoi accessori quali i ponti e le sponde. Non si tocca l’acqua. La si lascia lurida esattamente come è adesso. O anche più lurida, dato che non c’è nulla che possa evitare che diventi peggiore. Eppure quell’acqua non serve solo a far galleggiare navi fluviali, serve ad irrigare le nostre campagne quando non piove. Una grande campagna è intersecata dai canali di irrigazione alimentati dal Volano, a sua volta alimentato dai canali Boicelli e Burana, rinomati per la purezza delle acque. Ci sono anni in cui la piovosità è scarsa o scarsissima. L’anno scorso la piovosità è stata circa la metà del normale. Quella metà non piovuta dal cielo è stata rimpiazzata con l’acqua dei canali variamente colorata nelle tonalità comprese fra le striature del verde scuro e il marron scuro, che proprio per le mancate precipitazioni era inquinata il doppio del solito. L’inquinamento delle nostre acque d’irrigazione, tanto per chiarire le idee, è al top in Europa. Contiene di tutto, milioni di sostanze aliene, veleni senza antidoti sia per l’ambiente che per gli umani. Sparsi sulle coltivazioni, comprese quelle “biologiche” che costano carissime, ma l’amministrazione comunale impone a forza nelle mense scolastiche perché fanno bene. In un anno siccitoso caratterizzato da una piovosità di solo un quarto del normale, l’inquinamento da acque irrigue diventa quattro volte il già incredibile solito!

E’ di pochi giorni fa che l’ARPA ha deciso di chiudere il proprio centro di monitoraggio delle acque. Giusto! A che cosa serviva prima? A tenersi in allenamento?

Pongo una domanda agli eventuali lettori arrivati fin qui: cosa gliene frega di tutto questo agli onesti politici dai “volti nuovi” (onesti, sì, non hanno mai parlato di cervelli) propensi alla cementificazione delle pinete ai Lidi, e a quelli che riescono a mostrarsi competenti e capaci di decisioni avvedute per il bilancio comunale perché fanno risparmiare più di 150.00 euro (invece di più di 175.000)?

Le parole in corsivo sono l’unanime espressione del gruppo consigliare PD. Si fanno cappellacci con zucche del genere?

Paolo Giardini

www.progettoperferrara.org

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