Joy Division, UnknownPleasure, l'Anno Zero Dark Pop...

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 In una carriera così folgorante durata lo spazio di due anni e poche decine di concerti, i due unici Lp, "Unknown Pleasures" e "Closer", rappresentano per i Joy Division, più ancora che pietre miliari, due macigni colossali, due poli che magnetizzano da 25 anni vecchi e nuovi adepti: il nero e il bianco come le copertine dei due dischi; tesi e antitesi come il suono grezzo del primo e il suono levigato del secondo. E la sintesi di tanta sostanza musicale è il dramma umano, l’immane dramma del vocalist Ian Curtis, che canta la propria lucida disperazione in "Unknown Pleasures" e le sue stesse esequie in "Closer" consegnandoci un testamento di inaudita potenza. Di fronte a tale dramma, non ci resta che restare attoniti, sgomenti e assaliti soprattutto da un senso di abbandono. Perché il luogo dove ci traghetta il suono dei Joy Division prevede un biglietto, quello di sola andata.