Vittorio Feltri, Ucraina Stop?(G.Meloni)

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V.Feltri(Il Giornale...) Caro Loris, non ho mai nascosto la mia stima nei confronti di Giorgia Meloni, da ben prima che gli stessi elettori, che oggi la amano e nutrono fiducia in lei, si accorgessero delle sue virtù morali, umane e politiche e premiassero la sua coerenza proverbiale, dote rarissima in politica, ambito in cui si cambia casacca con la medesima frequenza con la quale si cambiano le mutande. Condivido ogni scelta e opinione della premier, tanto che io stesso mi stupisco per tale convergenza di vedute, di idee e di valori, che fanno di Giorgia la mia anima gemella in senso ideologico e politico, va da sé. Tuttavia, per quanto riguarda l’approccio alla guerra in corso in Ucraina, non posso fare a meno di dire ancora una volta che sarebbe opportuno cambiare registro. Se in un primo momento è stato necessario offrire supporto allo Stato aggredito, al di là della valutazione delle ragioni che hanno prodotto tale aggressione, adesso, anzi già da un bel pezzo, è indispensabile agire per la pace, dato che il conflitto va avanti da anni e senza che al fronte avvengano mutamenti ed evoluzioni, si permane insomma in una condizione di stallo permanente che genera soltanto distruzione e morti. La vittoria di Donald Trump ha lasciato ben sperare, ossia che si possa giungere finalmente all’apertura di un dialogo tra le parti coinvolte e quindi ai negoziati. L’atteggiamento non ostile che il nuovo presidente degli Stati Uniti ha già adottato nei confronti di Putin, di fatto, rende possibile le trattative per la pace. L’elemento disturbante in tutto questo, ossia l’ostacolo, è rappresentato dal presidente ancora in carica per qualche settimana, Joe Biden, il quale seguita a gettare benzina sul fuoco che arde nel cuore della nostra Europa. La scelta di autorizzare l’uso di droni forniti dagli USA sul territorio russo e quella di sdoganare l’utilizzo delle mine antiuomo, che fanno vittime soprattutto tra i civili, in particolare bambini, non sono frutto di intelligenza e inaspriscono la tensione globale, spingendoci sull’orlo di una guerra mondiale. Proprio ora, quando crescevano le speranze, Biden contribuisce vistosamente al proseguimento degli scontri militari. Cosa passi per la testa di quest’uomo, giudicato dagli stessi democratici non in grado di essere candidato alla presidenza ma in grado di assumere decisioni che incidono sulla popolazione mondiale, lo ignoro e neppure mi interessa scoprirlo. Ritengo che la presidente Meloni farebbe cosa buona e giusta se, in accordo con quella che sarà la nuova politica americana a brevissimo, condannasse le ultime iniziative di Biden, tenendo conto altresì del fatto che l’Italia ha messo al bando le mine antiuomo aderendo ad un accordo internazionale. Reputo urgente il capovolgimento del nostro approccio alla guerra in Ucraina: basta armi, lavoriamo insieme per la pace, al fine di scongiurare il ricorso agli armamenti nucleari. Andare sempre dietro agli Stati Uniti non è semplicemente frutto di doveri che abbiamo assunto nel secondo dopoguerra, il nostro è un vizio, tendiamo sempre ad appiattirci sulle posizioni americane, tanto che non osiamo nemmeno osservarle in maniera critica e fare valere la nostra opinione. Occorre maggiore coraggio. Per di più, lo ripeto, tra poche settimane sarà lo stesso governo americano ad operare in favore della pace. Quindi perché non potrebbe l’Italia anticipare tale rinnovamento?

*Futurismo Space... Sacrosanta e molto intelligente riflessione critica delll'eterno brillante Giornlista VittorioFeltri sull'ormai e da tempo necesssita' di unapolitiva diversa italiana e europea verso l'Ucraina, incapace din vincere la guerra, e basta cona le sanzioni alla Russia obsolete (Gli Usa dall'inizio controversi connla Russia-e la Nato! La stessa Meloni torni all'Europa diversa e menofilo americana annunciata due anni fabagli elettorie che l'hanno fatta stravincere!