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I ponti di Comacchio sono ’oggetto artistico’ e non un semplice attraversamento, ma soprattutto sono connaturati alle vie che collegano, le agguantano e le abbracciano diventandone un tutt’uno". Lo ha detto l’architetto Diego Maestri nell’incontro svoltosi, all’interno di una gremita Sala degli Aceti della Manifattura dei Marinati di Comacchio intitolato "I ponti di Comacchio – Un unicum urbano", promosso dall’associazione culturale comacchiese "La città invisibile" che ha riscosso molto successo. La conferenza è stata introdotta da Fiorella Shane Arveda e da Federica Gentili, componenti del direttivo dell’associazione, che hanno ripreso le fila del discorso iniziato in primavera durante i precedenti convegni de "La città invisibile". Nella prima parte il relatore ha spiegato su cosa si intende per "ponte", proponendo un excursus storico dei primissimi ponti in legno, poi in pietra arrivando fino ai ponti sospesi. Maestri ha poi declinato come i ponti di Comacchio "rappresentino una unicità assoluta: nonostante Venezia, ne abbia tantissimi di ponti diversi tra loro, nessuno è uguale ad alcun ponte di Comacchio". E fra questi il complesso architettonico dei Trepponti, conosciuto anche come Ponte Pallotta, è il più noto ponte di Comacchio nonché il suo monumento più rappresentativo. E’ intervenuto anche l’assessore alla cultura Emanuele Mari, poiché il comune ha patrocinato il progetto biennale dell’associazione comacchiese. L’associazione "Volano Borgo Antico", proponeva le diverse pubblicazioni del relatore. Ancora Maestri si è soffermato sulla personalità, dell’architetto Luca Danese (1598-1672), e sulla variegata attività da lui svolta, per oltre 40 anni, al servizio della Reverenda Camera Apostolica. Il relatore ha anche introdotto l’illustrazione tecnica delle categorie dei ponti, in rapporto al numero delle volte e dei canali scavalcati con un solo organismo architettonico, la difficoltà della costruzione di un ponte in un ambiente così particolare quale quello comacchiese, citando il progettista dei più importanti ponti e le caratteristiche di ciascun manufatto. Inoltre abbinandovi diapositive ha parlato dei ponti più antichi e dei loro materiali, di quelli esistenti, di quelli scomparsi e di quelli nominati nei documenti storici ma non identificabili, dei canali interni e delle fosse di penetrazione nei quartieri di Comacchio. Le tante domande al termine della presentazione formulate dai presenti hanno suggellato il grande successo dell’illustrazione di Diego Maestri.