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Se entrate nella sede dell'Internet Archive il venerdì dopo pranzo, il momento dedicato alle visite del pubblico, è probabile che veniate accolti dal suo fondatore Brewster Kahle, che è anche il più allegro sostenitore della più famosa biblioteca di internet.
Non
si può non notare l'edificio. Sembra essere stato progettato come una
sorta di attrazione di Las Vegas a tema greco, e poi infilato a forza
nel quartiere nebbioso e mite di Richmond, a San Francisco. Una volta superate le bianche colonne corinzie dell'ingresso, Kahle vi mostrerà il cabinato vintage di Prince of Persia
e un grammofono che può riprodurre i cilindri fonografici centenari
esposti nell'atrio. Vi condurrà poi nella sala principale, piena di file
di banchi di legno che vanno verso un pulpito. Le modanature barocche
del soffitto incorniciano una grande cupola di vetro colorato. Prima di
diventare la sede dell'Internet Archive, l'edificio ospitava una chiesa
del movimento Scienza Cristiana.
Non è esagerato affermare che l'archiviazione digitale, così come la conosciamo, non esisterebbe senza l'Internet Archive. Il suo progetto più famoso, la Wayback Machine, è un archivio di pagine web che funziona come una videocassetta su cui è registrato il web. L'Internet Archive è una delle più importanti organizzazioni al mondo a occuparsi di conservazione storica, la Wayback Machine è assurta al ruolo di valvola di sicurezza contro l'oblio digitale. La reputazione che si è guadagnata l'organizzazione è meritata: senza di essa, il mondo perderebbe la sua migliore risorsa pubblica sulla storia di internet.
I suoi dipendenti sono alcuni dei suoi fedeli più devoti: "È il meglio del vecchio internet ed è il meglio della vecchia San Francisco, e per molti versi nessuna delle due cose esiste più – spiega il direttore dei servizi bibliotecari Chris Freeland, un altro dipendente di lunga data, che ama il ciclismo e predilige lo smalto nero –. È una finestra sull'etica del web e sulla cultura di San Francisco della fine degli anni '90: il lato più croccante, prima che diventasse tutto regno dei tech bro. È utopico, è idealista".