«È la Storia raccontata con la voce di una donna», dice Jasmine Trinca che in conferenza stampa svela di essere cresciuta a pane e Elsa Morante, tanto da aver battezzato sua figlia col nome della scrittrice. Per questo, una volta scritturata, ha subito sentito il ruolo di Iduzza particolarmente suo. Ma La Storia riportata a nuovi fasti televisivi da una collaborazione internazionale della Rai con Picomedia e la francese Thalie Images è in realtà molto di più. È la chiusura del cerchio sul fatto, oggi pressoché assodato, che la critica militante di sinistra negli anni ‘70 non aveva in realtà capito molto del romanzo, se non il fatto che La Storia stava mettendo le mani e la testa in un recinto che la sinistra considerava proprio: il proletariato. Pasolini con le sue tre stroncature ruppe addirittura l’amicizia con la Morante. Continua vedi link
Alla Mecca il profeta preferito dai musulmani era Mosè; a Medina il suo posto fu preso da Abramo, e Maometto trovò ottime risposte da opporre alle critiche degli ebrei:lui e i suoi musulmani erano tornati allo spirito più puro della fede (hanifiyya) proprio di quegli uomini che erano stati i primi muslim a sottomettersi a Dio. Non sappiamo fino a che punto Maometto abbia condiviso il desiderio di alcuni arabi degli insediamenti di tornare alla religione di Abramo. Nel Corano non viene fatta menzione della piccola setta meccana hanyfiyya;e la figura di Abramo prima delle sure medinesi fu oggetto di scarso interesse. Tuttavia, sembra che in questo periodo i musulmani chiamarono la loro fede hanifiyya, la vera religione di Abramo. Maometto aveva quindi trovato una via per confutare gli ebrei, senza abbandonare l'idea centrale della sottomissione a Dio anziché a una mera espressione terrena della fede, e la rivalutazione dell'importanza di Abramo gli permise di approfondire tale c...