Roberto Vannacci? Ottimo libro di Destra postmoderna (recensione)

di Asino Rosso1
Annunciato per marzo il secondo libro di Roberto Vannacci, il famoso Generale, dopo il primo...  Il Mondo al Contrario (Il Cerchio), dalla scorsa estate bestseller scandalo nel mediocre panorama letterario italiano.
Chi l'ha letto? Ha scatenato a sinistra sconcertanti polemiche, soprattutto in chi non l'ha letto, prototipo del livello sottozero di giornalisti e presunti intellettuali cosiddetti progressisti.
E per chi invece l'ha realmente letto, è  un mistero, semplicemente: legittime critiche, ma nulla di scandaloso, in un dibattito normale democratico, posizioni criticabili ma, ancora normalmente, degne del miglior pensiero di destra e anche evoluto.
In chi l' ha letto da posizioni almeno virtualmente autorevoli, almeno alcuni, il giudizio è stato persino, ancora una volta, normale.
Scritto male, da analfabeta funzionale? Balle, la scrittura è persino più simile al celebre Piero Angela, meno a certa Intellighenzia storica destroide alta (diciamo un Evola ieri o un Veneziani oggi).
Purtroppo per il mainstream dominante anche in Italia, il vero scandalo è a sinistra, il non stile attuale di censurare libri scomodi innegoziabili perchè smascherano certa pochezza mediatica e culturale di sinistra, tanto per essere chiari (e trend pericoloso).
A parte il curriculum come Generale, già fin troppo esaustivo e persuasivo, d'esperienza planetaria anche concreta e live in anni attinenti al contenuto del libro.
Il libro è trasparentemente un inno alla Normalità, contro l'abuso della libertà come tutti sanno, se intellettualmente leali, neppure il positivo buon senso come lo intende la sinistra, percependo e osservando i fatti di come è ridotta l'Italia, quasi tutto è oggettivamente il contrario.
... Lo iato (nonostante il buon governo dalla svolta politica di Giorgia Meloni e Flli d'Italia) tra Istituzioni e Popolo Italiano; la Giustizia che non difende più i cittadini, ma sembra dalla parte dei delinquenti e così via in tutti i settori.
Ad esempio, le pagine su gay, lesbiche eccetera sono persino tolleranti (giustamente entro certi limiti)  oltre, se si vuole, approcci reazionari.
E questa minoranza, con tanto di dati verosimili, puntualmente aggiunti, è una minoranza minima come categoria, quando media e sinistra fanno credere che sia quasi metà degli italiani.
Il vero motore deflagrante le polemiche, riguarda le pagine anti ambientaliste catastrofiche, queste vero eretiche, per un vero ambientalismo esso stesso danneggiato dalla fiction...
E fiction anche smascherata nelle altre pagine ipotetiche sul mito dei Migranti: in senso realistico, rispetto all'abc di partenza, le risorse deboli non solo in Italia, ma anche in Europa (inesistente e suicidale); se 20 anni fa qualcuno scendeva in Piazza per l'accoglienza indiscriminata, finiva in T.S.O per manifesta patologia individuale!
Il numero stesso reale dei veri migranti disperati è sopravvalutato!l
Sia ben chiaro Vannacci nel libro parla solo di Migranti clandestini, ma il Realismo a priori ci sembra evidente, nell'andazzo corrente con le sinistre (per business) negazioniste e iperbuoniste.
Ora in arrivo un sequel "la Forza e il Coraggio" di cui le sinistre e media come Repubblica hanno già scritto stroncature senza conoscere una vocale scritta. E fin d'ora, da parte nostra ancora complimenti al Generale con una purtroppo necessaria clausola: in Italia, nonostante gli sforzi della Meloni, vincolati dall' Europa...a breve termine non cambierà nulla!

"Il titolo la dice lunga sul tenore e sui contenuti di questo libro. "Il Mondo al contrario" vuole infatti provocatoriamente rappresentare lo stato d'animo di tutti quelli che, come me, percepiscono negli accadimenti di tutti i giorni una dissonante e fastidiosa tendenza generale che si discosta ampiamente da quello che percepiamo come sentire comune, come logica e razionalità. "Cosa c'è di strano? Capita a tutti, e spesso" – direte voi. Ma la circostanza anomala è rappresentata dal fatto che questo sgradevole sentimento di inadeguatezza non si limita al verificarsi di eventi specifici e circoscritti della nostra vita, a fatti risonanti per quanto limitati, ma pervade la nostra esistenza sino a farci sentire fuori posto, fuori luogo ed anche fuori tempo. Alieni che vagheggiano nel presente avendo l'impressione di non poterne modificare la quotidianità e che vivono in un ambiente governato da abitudini, leggi e principi ben diversi da quelli a cui eravamo abituati.
Basta aprire quella serratura di sicurezza a cinque mandate che una minoranza di delinquenti ci ha imposto di montare sul nostro portone di casa per inoltrarci in una città in cui un'altra minoranza di maleducati graffitari imbratta muri e monumenti, sperando poi di non incappare in una manifestazione di un'ulteriore minoranza che, per lottare contro una vaticinata apocalisse climatica e contro i provvedimenti già presi e stabiliti dalla maggioranza, blocca il traffico e crea disagio all'intera collettività. I dibattiti non parlano che di diritti, soprattutto delle minoranze: di chi asserisce di non trovare lavoro, e deve essere mantenuto dalla moltitudine che il lavoro si è data da fare per trovarlo; di chi non può biologicamente avere figli, ma li pretende; di chi non ha una casa, e allora la occupa abusivamente; di chi ruba nella metropolitana, ma rivendica il diritto alla privacy"