Da: Pierluigi Casalino <pierluigicasalino49@gmail.com>
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Mosè Maimonide, filosofo, medico e giurista ebreo, scrisse 'La guida dei perplessi' verso il 1180-1190. Il libro non è solo un'opera significativa della filosofia ebraica e mondiale, ma anche uno dei più importanti testi dell'esegesi biblica medievale. L'opera nasce da un tentativo di interpretazione della tradizione religiosa, così come si trova nella Bibbia e nel Talmud, in chiave filosofica, nello sforzo di conciliare l'ebraismo con Aristotele, la fede con la ragione. Papa Giovanni Paolo II esaltò il pensiero di Maimonide come quello di un fondamentale contributo alla conoscenza dell' animo umano, ricordandone il messaggio durante la sua visita alla Comunità ebraica di Roma nel 1986, la prima di un romano pontefice. Contemporaneo di Ibn Rushd, l'Averroe' dei Latini, e di San Tommaso d'Aquino, Maimonide ebbe intuizioni moderne, pur non esulano dalla visione rabbinica tradizionale. In un momento in cui rigurgiti di antisemitismo riaffiorano nel mondo, è bene ricordare questo intellettuale a tutto tondo, che, aldilà e contro ogni oscuro fanatismo, promuove il primato della ragione, radice della civiltà.
Casalino Pierluigi
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Roberto Guerra