Stop alla Letteratura Politicamente corretta...., noiosa e pericolosa


Questo bellissimo articolo contro il politicamente corretto in letteratura, nello specifico contro la cosiddetta inclusività che caratterizza i più importanti premi letterari nazionali ed esteri, si presta a una dilatazione di analisi  sulla paradossale diversità (sic) dei temi principali...- diciamo così..., sempre del politicamente corretto.
Con tanto di analisi non pomposa, semplicemente relativamente breve, chiara, non ipocrita, persino manualistica, una volta per tutte. Non se ne può più del politicamente corretto in ogni campo, in certo senso persino più grave e pericoloso nell'arte e in letteratura, la cui autonomia come giochi linguistici peculiari e interindividuali (Feedback a priori di Libertà, sennò è discorso eteronomo, collettivo uber alles e alienante) ormai da un pezzo  sono compromessi.
Si dovrebbe quasi trasmutare il politicamente corretto, trasformarlo in un boomerang verso certo zeitgeist del nostro tempo in prima intuizione semplicemente totalitario e disumano, magari in omaggio al Dio della Salute virus, la cui era ha quasi azzerato lo sguardo creativo, eretico e libero, proprio in nome del politicamente corretto.
Ad esempio temi in primo piano nei cosiddetti letterati tipo inclusività, razzismo dell'antirazzismo, retorica dei popoli vittime di altri popoli oppressori, pacifismo fanatico, buonismo in tutte le salse, sentimentalismo e moralismo retorici, diventi normativo..., non è fare letteratura e anima!
In tal senso, il Re è Nudo: è mera distorsione orwelliana del Reale, figurarsi in letteratura! 
Piaccia o meno, anche nell'era del virus dove l'Occidente, la Democrazia e il Capitalismo si stanno rivelando terminali (Marx ora contemplerebbe la fine del capitalismo per autoimplosione!), pure l'Occidente, nei fatti, rispetto al Terzo, Quarto Mondo, Africa e popoli africani, Medio Oriente.. e popoli arabi, dopo un secolo di antropologia culturale relativista fuorviante nella sua globalità, è meno terminale di queste Aree nei fatti a livello di Caratteri Sociali e Medi e dei Grandi Numeri finora sempre storicamente arretrate.
L'evoluzione umana ( almeno era ), mai è stata solo, lineare, ma se la conoscenza ha un senso,...  (e la mappa necessaria nel gioco dei possibili  comprensibili e trasparenti, altrimenti è solo caos..) anche lineare e progressiva, dai graffiti al computer.  Il cosiddetto Progresso, parola che i politicamente corretti se potessero abolirebbero,  è stato distorto, oppressivo fin che si vuole, ma la vetusta analisi dell'Imperialismo (pure oggi persino predefinita in  ogni politicamente corretto..), è persino confutata... semplicemente dai fatti (in prima intuizione dalla dinamica ma simultaneamente eterna  cosiddetta umana natura, il Dna conta come la cosiddetta cultura).
Terzo Quarto Mondo, oggi, non sono più arretrati a causa principale del cosiddetto imperialismo postmoderno, modello occidentale, patriarcato (come si delira), ma - causa principale - per motivazioni complesse endogene, fisiologiche, autoreferenziali. Infatti nei paesi arabi e africani e poco sviluppati, non esistono democrazie e stati di libertà: dal Novecento, cacciati gli imperialisti europei e occidentali, nulla è cambiato o poco, in quelle aree si torna alle guerre tribali o a Oligarchie dei vari sultani, emiri, magari isole  dorate di progresso per pochissimi come Dubai....
La storia è lenta, in Occidente le democrazie iniziarono persino dal Rinascimento, per concretizzarsi soltanto quasi ovunque tra 800 e 900, ci vorranno secoli ancora per democrazie in Arabia e Africa.... 
E ormai dovrebbe essere chiaro, che non serve a nulla esportare la democrazia... bisogna lasciare che quei popoli si sviluppino naturalmente e semmai smetterla di interferire, puntare a un'economia e a risorse soprattutto endogene in Occidente, ma altra questione ....
Figurarsi in Letteratura, quindi mettere al centro  temi del genere, addirittura come esempi di progresso sociale in Africa e Arabia!: poco importa se di tanto in tanto fioriscono personaggi eccezionali come Cassius Clay, Martin Luter King, in poesia il Poeta Gibran, o, parliamo di grandi numeri, 1 milione , con una iperbole, geniali "colorati" o diversamente musulmani all'Erasmus o in prestigiose Università o manager in multinazionali... Si tratta sempre di eccezioni, non rappresentano il livello medio, primitivo, di quelle Aree.., "cultura" e costumi  obsoleti, globalmente, tranne alcune techiche, certo immaginario storico, mito e leggende, giustamente peculiari e creative da conservare e ottimizzare (soprattutto in futuro quando sarà storicamente possibile).
Ulteriormente, questo più specifico occidentale, figurarsi in letteratura, la delirante tendenza del linguaggio neutro, la cosiddetta Grammatica femminista radicale ed estrema che caratterizza altro politicamente corretto, in nome anche del cosiddetto Patriarcato assunto quasi nazismo congenito dei maschi!: tipo la Poeta nel modo pur meno peggiore, tipo la Boldrini invece verso la neolingua totalitaria e molto pericoloso persino per il futuro della specie... Con il corollario della dittatura delle minoranze... 
Fermi restando certa tolleranza nella vita reale e a livello giuridico, uguale (tranne pretese assurde come l'abolizione di padre madre o tipo l'utero suffragato),  i Maschi sono Maschi, le Femmine sono Femmine, chi sceglie di essere gay, lesbo, trans, sono solo cazzi loro, liberi di esserlo, e da tutelare giuridicamente, qualunque reati a queste persone diverse, ma nessuna normalizzazione totalitaria, nessun abuso del concetto di discriminazione, nessuna pretesa di "normalità biologica", perchè è falso affermarlo (bastano due righe di Darwin neppure di Dante...): nè trattasi di anormalità, ma di diversità minoritaria (molti e molte... piaccia o meno sono "solo" distorsioni psicologiche, legittime come la libertà di essere nevrotici, ma --- si chiamino le cose con il loro nome, senza neolingue totalitarie!).  E in letteratura basta con questi neostereotipi, e luoghi comuni nuovi dominanti, al massimo menu immaginari sobri e certamente non normativi, altrimenti non è letteratura e anima!
...E così via, in ogni pretesa del politicamente corretto totalitario e vero disumano, segno soltanto di fine quasi della Civiltà. Figurarsi in letteratura!
L'umana natura? Chi non è un poco razzista.... o fascista o comunista?: la sovraesposizione atomica di queste problematiche, poi anche armi chimiche con i Media e arsenali con Internet e soprattutto i Social (Facebook in primis) ha trasformato dinamiche eterne soltanto da pilotare secondo persino le classiche opzioni freudiane e etologiche, il cosiddetto bene e il cosiddetto male... La solita balla Morale tradizionale e religiosa (i moralisti erano e sono i primi peccatori e ipocriti...)! Nonostante Nietzsche l'abbia smascherata dall'800! (E non solo lui, guarda caso un tipo artistico come quasi tutti gli scrittori e gli artisti, di ogni tempo).
Questione invece etica (e-o oggi cibern-etica alla Wiener o McLuhan e tanti altri rari veri resistenti, altro che resilienza  pessima e ipocrita, insostenibile parola anche sul piano sonoro!) da attivare, come un antivirus di un computer e mai come diversamente pregiudizio a priori e astrologico..  nei molti casi (ma si parla sempre di grandissimi numeri) eventualmente, ma in certo senso di volta in volta senza pretese gravi persino "filogenetiche", nella vita reale che accadono... 
Ma appunto basta credere di essere dei santi, nessuno per fortuna è innocente, dall'operaio allo scienziato al "Padrone" come si diceva una volta... perchè l'umana natura in sè troppo umana: senza  non si è più umani!
Figurarsi in "Letteratura.".... Dante... Mozart----Keats--- Oscar Wilde, Rimbaud, Baudelaire----Chaplin,  Kubrick---
La parola è libera e cosi a priori e predefinito deve essere in democrazia e libertà (eventuali discriminazioni e abusi  altra questione, basta la Legge se le applicassero, ma sui fatti non in genere sulle parole, mai sulla censura preventiva delle parole....).

Roby Guerra