Per Patellaro il virus è comunista?


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Piccolo particolare che sembra sfuggire alla politica del riaperturismo senza limitismo di Salvini&Meloni&Renzi. Quest'ultimo, in una delle sue rarissime interviste a Repubblica dice: "la bandiera delle riaperture intestiamocela noi riformisti". Evvai, frase che ci segniamo a futura memoria. Per l'aedo di Bin Salman, "non di solo pubblico impiego vive l'Italia". Certo che l'Italia dei non garantiti (quella del commercio, degli artigiani, delle partite Iva) ha sofferto e soffre assai di più dell'Italia dei garantiti (pensionati, impiegati pubblici, dipendenti di imprese grandi e medie). Certo che il "rischio ragionato" cerca di venire incontro alle necessità di circa 5 milioni di lavoratori autonomi e delle loro famiglie ridotte allo stremo.

Purtroppo però lo sciagurato Covid, a digiuno della politica del libero mercato (per non parlare della cultura riformista), quando colpisce non distingue, si comporta in modo assolutamente egualitario, interclassista e forse anche comunista per farsi apprezzare dal ministro Speranza. Ragion per cui il rischio ragionato dovrebbe uniformarsi al "partito della prudenza" (Luca Ricolfi) piuttosto che al partito del mojito. Sempre a sostegno del liberismo virale, Sallusti cita l'aforisma secondo il quale "è vero che una nave è al sicuro solo in porto, ma non è per questo che le navi sono fatte". Vero, poi però esistono le navi tenute in quarantena al largo. Quelle che espongono la bandiera gialla. Ha presente?..... (Patellaro)


Patellaro, da sempre guru comunista e giornalistico, ammettiamo, solo a volte anche capace di certa apertura, in questo presentuoso pezzo tipo editoriale, demonizza sempre in chiave ideologica le finestre di libertà, dentro l'attuale dittatura covidiana, i  soliti Salvini, Meloni...bollati come sponsor del liberi tutti, falso al 100%.
 Sul Fatto Quotidiano, media mainstream di tutta la sinistra rigorista, fautore dei lockdown infiniti e dei suoi sponsor virologi, ecc, ecc.  
Disarmante l'analisi classista costante, persino elogia il Covid come interclassista quando colpisce, il paraocchi sulla appena concessa (con le riaperture dal 26 aprile) alle piccole medie imprese... quando, ristori ecc. a parte, ridicoli, neppure capisce che si tratta di salvare il salvabile economico, l'economia è già in default e sarà solo questo l'obiettivo futuro a medio lungo termine, salvare il salvabile altro che rilancio di un' economia, in Italia già in semidefault prima della pandemia.
Disarmante sempre la priorità Ius Solis e il Salvini, scandalosamente a processo, con l'orribile comparazione cromatica  malcelata tra zone gialle un minimo libero e la bandiera gialla delle navi delle ong proscafisti e business sui migranti..
Poi, come troppi in Italia, e certamente la sinistra estinta attuale, azzerato l'abc democratico della libertà.
Infine un lapsus incredibile nel titolo del suo pezzo: NON SI RAGIONA CON IL VIRUS COMUNISTA! 
Già, è vero sul piano sociale in Italia, è proprio così: il comunismo è un altro virus parallelo a quello originario, quello di una sinistra incapace  di concepire il punto di non ritorno necessario per scenari  magari ancora restrittivi, ma in stato di Libertà.
Mentre invece  a medio lungo termine il copione manipolatorio è sempre quello e la dittatura continuerà, si spera almeno  in forme più dolci, anche dopo la vaccinazione di massa concreta dei prossimi mesi.