La vita antica, come scrive Luigi Russolo nel suo manifesto futurista su L'Arte dei rumori (1913), "fu tutta silenzio. Nel diciannovesimo secolo, coll'invenzione delle macchine, nacque il Rumore". Ma, oltre ai rumori delle macchine e di folle vocianti, troviamo anche le possibilità offerte dagli innumerevoli rumori della natura e della vita. Ad esempio, quelli del tuono "misterioso brontolio che arriva da lontano"; dell'ululato "basso, umano, minaccioso o implorante, triste oppure beffardo"; dei sibili acuti e persistenti del vento. Troviamo anche la magnifica orchestra delle foglie in un bosco, la meravigliosa varietà di ritmi e timbri della pioggia con il suo gocciolio.
Con le T Rose (Laura Baldieri, Tiziana Pertoso tra le artiste del gruppo) ho cercato di suonare il rumore bianco, nel Salento, nella performance Ritual Rumore, vestiti di bianco; come anche al III Festival delle "Bande a Sud", presso la Marina di Casalabate (2014) che ho concluso lanciando, nel mare, una bottiglia contenente una poesia bianca.
L'arte bianca ha naturalmente le sue musiche nei rumori del silenzio. …È come un'eco che crea altri echi fino a cancellare ogni traccia nel rumore bianco…
L'attimo del silenzio è anche l'attraversamento di un abisso, sul quale si sono affacciati diversi compositori della nuova musica che hanno portato con sé il bianco delle altre arti. Questo attimo-borderline rappresenta il limite estremo a cui può giungere la creazione musicale e non: quello di ricercare un ritorno all'origine, prima di gettarsi come eco nell'abisso stesso, per scoprire che ogni distinzione tra le arti è superflua.
Vitaldo Conte
È uscito il mio testo Pulsa il rumore bianco col bianco d'arte sulla rivista internazionale online 'Fyinpaper' diretta da Carmelo Strano, di cui allego il link:
https://www.fyinpaper.com/arte-bianca/