Carlo degli Andreasi: ARMONIUM



Da: Carlo Andreasi 
 

armonium

L'organista solleva le grandi mani, incerte, sulle tastiere.
Tremori d'emozione.
Timori vitali.
Ecco ora suona!
Tentenna, teme l'avverarsi?
No! Non ingannatevi!
Non la paura ma il piacere trattengono i polsi dell'organista, si vuole nutrire di attesa.
A tradimento rompe gli indugi.
Le mani, immense, fendono la poca aria che le divide dai tasti.
Vasto tremore, sussulto in "Do" planetario.
Lama infinita in "Re" trafigge il pianeta.
Sussultano i mari, Tirreno di più.
Alta la nota dalla canna Vesuvio...
Gli risponde Vulcano...
Seguita Stromboli...
Sovrasta su tutti Etna!
Rigurgito simultaneo dalle bocche di sangue luminoso.
Il buio antico è rosso di fuoco.
La schiena immensa dell'isola in apnea emerge dalle acque, lacerandosi in fiamme...
La terra urla.
Un immenso tempio d'acqua si erige e frantuma milioni di volte.
Creme incandescenti, acque di parto della grande Madre, gorgogliano e fluiscono al mare.
Battaglia di titani.
Tutto è scosso dai singhiozzi di pianto, pianto di cenere.
Ora nasce!
Tra pochi minuti!
Doglie universali in uno strepito di fuoco e tamburi.
L'organista usa tutti i tasti con mani e piedi, piedi ti toro!
Ora nasce!
Già la cute di bronzo appare tra le cosce della Terra.
Fuggire, seguire i topi nelle tane, dormire e sognare l'altrove...!
Non servirà!
Tra breve udirete il suo pianto.
Pianto di lava.

Mail priva di virus. www.avast.com