Nel 2019 occorrerà non farsi trovare impreparati



Da: Newsletter Financecommunity.it  




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Newsletter N° 175 del 12 dicembre 2018
Nel 2019 occorrerà non farsi trovare impreparati

Di laura morelli
Nell'ultimo numero di MAG l'economista e professore universitario Edward Altman, il fondatore del famoso modello di valutazione delle aziende Z-Score, lo dice chiaramente: i segnali di una nuova crisi ci sono tutti e il livello di debito è più alto rispetto al passato.

Come Altman, tanti altri esperti e analisti stanno mettendo in guardia gli operatori del mercato. Le pagine dei giornali cartacei e online sono pieni di studi, analisi e misurazioni per capire il più possibile quando, e con quale entità, arriverà la prossima recessione globale. Negli ultimi quarant'anni ci sono state quattro recessioni: negli anni '80, negli anni '90, nel 2001 e nel 2008. Tutte sono state caratterizzate anche dal crollo del sistema finanziario, fra i primi.

La domanda è: quanto siamo preparati? Come è possibile vincere la ciclicità quando si fa business nel settore finanziario? Per la rivista britannica The Economist il mondo ricco non è attrezzato per gestire queste tensioni. In passato ad esempio un periodo di debolezza economica veniva affrontato dalle banche centrali con il taglio dei tassi d'interesse fino a quando le condizioni non miglioravano. Ma dopo l'ultima crisi finanziaria i tassi in tutto il mondo sono arrivati a zero e non sono risaliti perché la ripresa è stata troppo debole.

A livello pubblico, puntare sullo stimolo fiscale per aiutare l'economia potrebbe rivelarsi più difficile. Nei paesi avanzati ? lo sappiamo bene - il peso medio del debito pubblico ha superato il 100% del pil, oltre trenta punti percentuali in più rispetto al 2007. Durante la crisi è stato politicamente complicato attuare stimoli fiscali, e potrebbe esserlo ancora di più la prossima volta.

Tra l'altro, nel 2007 erano stati gli stessi mercati finanziari a provocare una grave crisi, ma i governi dei paesi più coinvolti sono stati in grado di usare le loro risorse monetarie, di bilancio e diplomatiche per impedire il disastro. Oggi la finanza sta forse un po' meglio, soprattutto le banche, ma per molti versi l'ambiente economico e politico è molto più ostile.

Sono tutte considerazioni sulle quali occorrerà riflettere il prossimo anno con l'obiettivo di non farsi trovare impreparati. Ciò vale per gli operatori indipendenti, che devono essere in grado di garantirsi un flusso di lavoro costante anche nei momenti più difficili, vale per le banche e vale anche per i singoli professionisti, i quali dovrebbero iniziare a pensare quali lavori resteranno centrali dopo la prossima crisi.
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Scenari
Altman: «La recessione? Ci sarà e sarà più pesante»
Per l'ideatore del modello di valutazione delle aziende Z-Score i segnali di una nuova crisi ci sono tutti. Il debito, pari a 233 trilioni di dollari a livello globale, è molto più alto del passato


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