L'Italian Institute for the Future, in collaborazione con il
nodo italiano del Millennium Project, porta in Italia l'ultima edizione del rapporto
Lo Stato del Futuro realizzato dal Millennium Project,
think-tank internazionale nato nel 1996 con sede a Washington focalizzato sui
futures studies. Il volume ospita l'annuale
Indice sullo Stato del Futuro (SOFI,
State of the Future Index), un indice aggregato che tiene conto dei progressi compiuti in 15 sfide globali identificate dal Millennium Project e fornisce un'indicazione dello sviluppo o del regresso del nostro futuro. Il SOFI 19.1 mostra che in generale
il mondo continua a migliorare, sebbene a un ritmo più lento di quanto accaduto negli ultimi 27 anni. Il tasso di miglioramento del SOFI nel prossimo decennio sarà infatti dell'1,14% rispetto al 3,14% del periodo 1990-2017, principalmente a causa dell'incertezza economica perdurante dopo la Grande recessione, ma anche per i timori legati al terrorismo e ai problemi di lungo periodo posti dall'automazione del lavoro.
Lo Stato del Futuro presenta in dettaglio l'evoluzione delle 15 sfide globali individuate dal Millennium Project: cambiamenti climatici, accesso all'acqua, crescita della popolazione, democratizzazione, potenziamento dei processi decisionali, accesso alle nuove tecnologie, disparità di reddito, salute, educazione, guerre e conflitti, condizione delle donne, crimine organizzato, fabbisogno energetico, progresso scientifico e tecnologico, etica nelle decisioni globali. Il rapporto indica miglioramenti in buona parte di questi ambiti, ma anche peggioramenti, soprattutto nei settori legati all'ambiente: aumento della CO2 atmosferica, diminuzione delle risorse d'acqua dolce, della superficie forestale, della biocapacità. Nessun progresso invece nelle sfide relative alla crescita della percentuale di PIL destinata a ricerca e sviluppo, nella riduzione delle disparità di reddito e della disoccupazione globale, nel contrasto alla corruzione. Questioni che mettono a repentaglio lo sviluppo umano nei prossimi decenni.
Lo Stato del Futuro si concentra poi sue due macro-temi: le tecnologie per il contrasto al terrorismo con orizzonte il 2035 e il rapporto tra tecnologia e lavoro con orizzonte il 2050. Si tratta della sintesi di workshop organizzati, nel primo caso, in collaborazione con la NATO per progettare scenari di pre-detection del terrorismo attraverso lo sviluppo di nuove tecnologie di sorveglianza, tenendo conto però dei rischi per le libertà personali e per le democrazie connessi a uno stato di controllo globale; nel secondo caso, il rapporto presenta le conclusioni di decine di workshop tenuti in tutto il mondo (tra cui l'Italia, grazie al nodo italiano del Millennium Project) coinvolgendo esperti e cittadini nella produzione di scenari sul problema della disoccupazione tecnologica.
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