Essere una Macchina

di Roby Guerra  In quest'ultimo e in corso Festival della Letteratura a Mantova, spicca il gran lancio (in uscita il prossimo 18) del   futuro bestseller transumansita dell'irlandese  e giornalista Mark O'Connell di Essere una Macchina per Adelphi!  Mai nell'editoria italiana piuttosto timida sul movimento culturale futuribile scientifico più in primo piano forse nel mondo negli ultimi anni,  qualche transumanista o futurologo approdato a tale vertice editoriale. Lo stesso  (e futurologo e informatico...) celebre Raymond Kurzweil, al massimo ha edito in Italai per la specialistica ma minore Apogeo. In seguito si memorizzi poi una- a nostra avviso- curiosità in certo senso proprio conoscitiva editoriale transumanista tutta italiana.
In ogni caso una svolta per la diffusione (e anche sdoganamento in Italia sul piano pubblicistico)  del nuovo futurismo più radicale post Internet e del transumanesimo stesso, per la cronaca il prossimo mese nel periodico Convegno  in Spagna a Madrid, con molte delle figure storiche  e di punta,  A. de Grey.  Natasha Vita More ecc.
Molto interessante, favorita dal'anteprima del libro in tale format letterario tra i più noti in Italia, anche certa amplificazione mediatica.  Dal Corsera Il Giornale a Vanity Fair ecc, pezzi puntuali e brillanti,  purtroppo colmi anche di forti imprecisioni, ma si sa il giornalismo è così.. media is media comunque.
Una considerazione tuttavia e anche editoriale è  necessaria:  partiamo proprio dall'autore che nelle interviste già rivela parecchio su pregi o bachi del libro:  è però un giornalista e quindi prevedibile per un divulgatore essenzialmente  certa  ambivalenza tra le potenzialità  anche desideranti e certo  principio di precauzione politicamente e anche editorialmente corretto (ma visto l'editor, il migliore e fantastico in Italia da decenni per la costante altitudine produttiva, proprio l'autore il responsabile..).  Un probabile libro affascinante,  di forte impatto probabile divulgativo, ma per gli addetti ai lavori,   non propriamente originale e anche- riassumendo prevedibile con anche alcune posizioni previsioni deboli:   ammettere la Crionica solo tra 500 anni o  scarse probabilità per l'annunciata singolarità  prevista dallo stesso Kurzweil, beh ci pare  limitante, peccato. Ancor più limitante e in questo caso fuorviante (con scarsa informazione a priori, bastava un giro nel web) anche la breve nota di una giornalista di Vanity Fair: nonostante un bel piglio stilistico e qualche considerazione intrigante e per nulla passatista sul Transumanesimo, parzialmente anche l'autore per quanto segue,non capiamo quando  si suppone il Transumanesimo quasi  condizionato da certa misoginia per la presunta assenza di donne e un movimento più di destra che progressista. Bastava nel primo caso  linkare le notizie  dei più recenti Transivision,  una certa Marthine Rotblatt,  tra i vertici del movimento anche come notissima CEO, è talmente misogina che è un transgender (a parte la stessa Vita More, mica una valletta del futuro visto che è tra le fondatrici del Transumanesimo!)  Parlare infine di un movimente eccentrico per le idee radicali diversamente scientiste,  beh  qua  la vera storia della scienza la fanno proprio gli irregolari e visionari, non certo  i burocrati e professorini al massimo  dotti e colti...
Infine,  il miglior libro sul Transumanesimo in Italia (a parte alcuni volumi meno esaurienti editi da Armando editore e dalla Boringhieri se non erriamo oltre al bel libro di R. Manzocco "Essere Umani2.0..." (per Springer), resta di Riccardo Campa, tra i fondatori del transumanesimo in Italia, socioloago della scienza a Cracovia, con Mutare o Perire, purtroppo edito da une edizione minore e poco divulgativa.  Un libro molto più preciso anche sul piano conoscitivo scientifico del pur affascinane  futur besteller dell'irlandese O'Connell.  Soliti misteri dell'editoria italiana e anche del giornalismo poco informato (Almeno il Corriere ha citato e segnalato l'americano Zoltan Istvan, attualmente forse il vertice di certo Transumanesimo futuribile e anche sociale...)



https://www.vanityfair.it/show/libri/2018/09/09/incontri-autori-festival-mantova-2018
6. O'Connell: che vuole vivere per sempre? (risposta: i maschi bianchi e ricchi)
transumanisti sono un gruppo di persone che pensa che, grazie all'uso dellascienza e della tecnologia, sarà possibile ribellarsi alla condizione umana e migliorare tutti quegli aspetti, come l'invecchiamento e le malattie, per raggiungere uno status post umano. Tradotto: vivere per sempre, o comunque infinitamente più a lungo. Non è fantascienza e nemmeno una barzelletta: a far parte di questo gruppo di persone ci sono importanti esponenti della Silicon Valley, imprenditori ricchissimi che stanno già impiegando parte del proprio capitale in questo tipo di ricerca scientifica. Mark O'Connell è un giornalista irlandese che su questo fenomeno ha appena scritto un interessantissimo libro, Essere una macchina, dove ha raccolto un bel numero di storie di questo tipo.
La prima cosa che gli chiedo è quasi scontata: perché mi sembra che i transumanisti siano tutti maschi, bianchi e ricchissimi? «Perché è così», mi risponde lui, «e man mano che mi addentravo in questo mondo mi rendevo conto che le donne non erano molto coinvolte dall'argomento. I transumanisti sono più interessati a questa fantasia maschile di separare la mente dal corpo per diventare una pura razionalità. Questa non è una cosa che affascina le donne, forse ha a che fare con la maternità, per cui le donne sono molto più in contatto con il corpo rispetto agli uomini. E poi c'è la questione della ricchezza: chi deve combattere ogni giorno per la sopravvivenza non è interessato a vivere per sempre».
Il transumanesimo ha qualcosa di fascista. È un fenomeno più di destra o di sinistra, chiedo a O'Connell. «È una visione del mondo molto individualistica, e di sicuro ha più a che fare con una mentalità liberista. Direi molto più di destra che di sinistra».
Sembrano teorie molto futuristiche, ma da un certo punto di vista hanno un che di anacronistico: «È la storia più antica che abbiamo, quella di potere trascendere la morte. Una ricapitolazione di alcuni degli elementi caratteristici di alcune religioni, dove la tecnologia però ha preso il posto di Dio. Non penso che il transumanesimo possa considerarsi una religione, perché gli manca un dogma unico e un'autorità centrale.
Cosa si farà in questo futuro, mi chiedo. Ci sarà spazio per la letteratura, la poesia? «Non penso che si sarà un posto per la cultura con c maiuscola nel postumanesimo. I transumanisti non sono interessati alla poesia, ma piuttosto alle idee, alle immagini del futuro. Una delle cose su cui scherzo un po' nel libro è che l'intelligenza artificiale diventerà così sofisticata che sarà in grado di creare arte, cose come il mio libro potranno essere create da un algoritmo».
Essere una macchina è un libro molto affascinante. Alla fine chiedo all'autore se vorrebbe vivere per sempre: «No, ma ne parlavo l'altro giorno con mio padre. Mi ha detto che quando avrò la sua età magari la penserò diversamente, e se allora mi offrissero altri 10, poi altri 10 anni magari li vorrei. Non saprei, magari ha ragione lui».