Terrorismo islamico. Messaggi inquietanti dalla Spagna per l'Italia?

di B. Guerrazzi


Dall'ultimo attentato islamico in Spagna a Barcellona stanno emergendo complessità ulteriormente minacciose e inquietanti anche per l'Italia.   L'attacco a Barcellona sembra essere stato una soluzione di "ripiego" rispetto a un vero e proprio piano per colpire la cattedrale icona della cristianità celeberrima della Sagrada Familia! E nelle analisi su certa supposta anomalia dell'attacco a una Spagna  dal fu Zapatero non certo in prima linea nella lotta internazionale al terrorismo islamico, giustamente diversi commentatori rievocano la Spagna che fu Islamica come noto in passato come obiettivo primario , folle ma simbolico, dell'Isis.   Mentre l'Europa fa a gara, pavida e sottomessa, a rilanciare quasi sempre (in questi casi ultimi in Spagna soprattutto e in Finlandia troppo eclatanti gli attentati e chiarissime - almeno in Spagna- le autorità e fin da subito) la parola d'ordine dei cosiddetti lupi solitari naturalmente depressi e psicotici, l'Isis semisconfitto nelle sue roccaforti ecc., riescogita la soluzione finale (o almeno questa la strategia delirante ma coerente) di colpire Andalus (la Spagna in arabo...) come grande link mediatico e magari riconquistarla.  

Ora attenzione anche per l'Italia: finora i pazzi islamici (ma sempre fino ad un certo punto) risparmiano l'Italia vuoi perché con il buonismo imperante da un pezzo è praticamente un canale colabrodo dove girare in lungo e in largo quasi immuni, vuoi perché, nel loro virus cerebrale, solo l'attacco finale e catastrofico a Roma città eterna e santa, simbolo dell'Occidente e del Cristianesimo,  avrebbe il Link o Ranking internazionale e mondiale per essi saziante!

Un poco come Hilter a seconda guerra mondiale persa, diede ordine di distruggere la Germania stessa, ora l'Isis quasi sconfitto punta alle soluzioni finali e Roma probabile obiettivo. 

Mentre a Roma sembra priorità la Boldrinova in guerra  contro Internet e con i leoni da tastiera incitatori di  cosiddetto odio con denunce annunciate e già operative a raffica. In barba allo stile  speculare della Boldrini stessa, terza carica dello Stato, ma assolutamente mai neutra come tacitamente dovrebbe caratterizzare il suo ruolo istituzionale.