Oriente e Occidente: dalla poesia arabo-andalusa a quella trobadorico-provenzale

 
> > Casalino Pierluigi, 20.02.2016
> L'ideale cortese si sviluppò nel Sud della Francia, dove fioriva una
> società aristocratica ed ed elegante, per la quale anche il prestigio
> letterario ed artistico aveva un ruolo decisivo. I poeti provenzali,
> detti "trovatori", erano di diversa estrazione sociale, ma erano
> accomunati dalla vita di corte dove, grazie al generoso mecenatismo
> dei signori, potevano comporre per un pubblico d'élite. La concezione
> provenzale o trovadorica trovò espressione nella poesia lirica.La
> lirica, che deriva da lira, lo strumento con cui il poeta accompagnava
> il suo canto spesso affidato agli stessi compositori oppure a degli
> interpreti itineranti, detti giullari,che andavano a trasmettere di
> corte in corte le creazioni trobadoriche. La lirica provenzale era
> scritta in lingua d'oc, veniva canta in pubblico con l'accompagnamento
> musicale. Dal punto di vista formale la lirica provenzale appariva
> molto ricca ed elaborata tanto da diventare difficilmente
> comprensibile, ed era destinata alla trasmissione orale. C'è chi
> collega le origini della lirica provenzale alla tradizione classica
> latina e chi, invece, la fa risalire alla poesia arabo-andalusa.
> Studiosi come il Menendez-Pidal sostengono questa tesi anche in
> ragione dei contatti fecondi tra la Spagna islamica e l'Europa latina,
> aldilà dei momenti conflittuali. Nell'intreccio artistico e anche
> musicale (per non dimenticare i crescenti rapporti filosofici ed
> intellettuali che influenzarono anche Dante) di queste due regioni del
> mondo medievale si rinvengono elementi di una così straordinaria
> ricchezza culturale e creativa che sono ancora suscettibili di
> approfondimento nel contesto di un dibattito aperto e tuttora in
> corso: un punto su cui si sta sviluppando un rinnovata ricerca in
> questi ultimi anni; ricerca che muove dalla dimensione mozarabica per
> arrivare al volgare romanzo. Se, infatti, fino a più di un secolo fa
> l'esistenza di frammenti lirici in volgare romanzo precedenti le prime
> attestazioni liriche trobadoriche era soltanto una supposizione, pur
> con le dovute precisazioni la scoperta e l'analisi delle "hargiat" ha
> portato alla luce un universo letterario in larga misura poco noto.
> Nella liberazione da pregiudizi letterari e etnocentrismi si va
> configurando negli studi recenti la chiave di volta per la risoluzione
> di un enigma letterario, i cui elementi hanno interrogato ormai più di
> una generazione di critici e la cui natura continua a suscitare
> interesse e stupore. Non è un caso che si senta vibrare nelle
> composizioni trobadoriche, ma anche in altri passi della poesia
> europea del tempo molti versi di Ibn Quzman e di Al-Mutamid. Per
> concludere non si dimentichi in questa vastità di relazioni si cala
> anche la non mai abbastanza discussa questione delle fonti o degli
> influssi delle fonti islamico andaluse della Divina Commedia di Dante.