Il tipo di società che si è tentato di realizzare e conservare in Cina nel corso dei secoli è stato quello proposto dal Confucianesimo. La cellula di base era costituto dalla famiglia, organizzata gerarchicamente sotto l'autorità quasi assoluta dei capo-famiglia. Le collettività pubbliche e lo Stato stesso erano concepite sul modello della famiglia ed evitavamo di intromettersi nel vasto dominio riservato alla famiglia stessa. Il dovere di ciascuno, in ogni comunità e collettività, era quello di vivere secondo i riti imposti ad ognuno dallo statuto che egli aveva nella comunità. L'osservanza dei riti prescritti dalla consuetudine era il principio che sostituiva in Cina la Legge. Nell'ambito di questa concezione essenzialmente statica della società, l'idea di pietà filiale, di sottomissione ai superiori gerarchici, il divieto di ogni eccesso e di ogni rivolta erano i principi basilari. L'autorità evitava l'arbitrio: anch'essa veniva esercitata nel rispetto dei riti e temperata da una morale che imponeva di dare spiegazioni prima di dare ordini, di arbitrare prima di giudicare, di prevenire prima di punire.
Casalino Pierluigi, 9.10.2015