Futurismo 106° - MARINETTI 70 (a cura di Antonio Saccoccio e Roby Guerra) Armando Ed. Roma, 2015. Recensione
Zairo Ferrante (*20 2 1909- 20 2 2015, anniversario 106* del Manifesto del Futurismo)
In occasione dei settant'anni dalla morte di F.T. Marinetti, è stato pubblicato da poco, da Armando editore, il libro "Marinetti 70″.
In queste pagine vengono indagati a trecentosessanta gradi tutti i capisaldi dell'opera di Marinetti spaziando, con fare fresco e mai soporifero, dal culto della modernità ( insito nel genio marinettiano ) fino alla sua propulsione poetica, fatta di parole nuove, forti e libere.
Un'opera di stampo accademico che sicuramente si ritaglierà un proprio posto tra le sintesi critiche sull'avanguardia futurista pubblicate nel XXI secolo in Italia.
A conferma di quanto appena detto basta dare un'occhiata ai nomi presenti nella raccolta ( Gino Agnese, Giovanni Antonucci, Francesca Barbi Marinetti, Günter Berghaus, Pierfranco Bruni, Riccardo Campa, Giancarlo Carpi, Patrizio Ceccagnoli, Simona Cigliana, Vitaldo Conte, Enrico Crispolti, Giorgio Di Genova, Massimo Duranti, Roberto Guerra, Giordano Bruno Guerri, Miroslava Hajek, Massimo Prampolini, Antonio Saccoccio, Luigi Tallarico e Paolo Valesio) figure che non hanno bisogno di presentazioni e che, pure se prese singolarmente, rappresentano tutte delle Autorità in materia.
Infine, l'unico piccolo neo che mi sento di segnalare - che, senza nulla togliere all'importanza dell'opera, sicuramente avrebbe reso queste pagine più complete anche pensando a certo pop-futurismo nascente di stampo 3.O - è (oltre ai curatori e agli stessi Carpi, Hayek, Antonucci e Cigliana ) l'assenza degli interventi di gente come Sgarbi ( a mio avviso tra i massimi critici ed esperti d'avanguardia ) e di Graziano Cecchini o Giancarla Parisi che, in qualità di artisti e sperimentatori, negli ultimi anni tanto hanno fatto sia per il futurismo e sia per la svolta pop, sicuramente necessaria, dell'arte in generale.
Roberto Guerra Collaudo n. 2 estratto da "Marinetti 70″: "non potevano passare sotto silenzio i 70 anni della morte del fondatore e animatore del movimento, quel "Caffeina d'europa" senza il quale nessuno starebbe oggi a parlare di futurismo. Ho quindi pensato di omaggiare ftm con questo volume, la cui idea ho subito condiviso con Antonio Saccoccio, che l'ha condotta in porto aggiungendo altri autori alla serie iniziale e pervenendo al risultato che potete leggere nelle pagine seguenti. Pagine che riassumono mezzo secolo di critica sul leader del futurismo. Un poeta premettiamolo visionario, utopico, rivoluzionario, un vero e proprio scienziato dell'immaginario: non meramente provocatorio e nichilista, ma anche "costruttivo", perché capace di captare il cuore pulsante delle rivoluzioni scientifiche nell'era industriale e oggi informatica."