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1918. Dall'armistizio tra Alleati e tedeschi al trattato di pace.

Come si è detto, l'armistizio del 1918 fu più che una cessazione del fuoco. Le sue clausole furono accuratamente formulate in modo da garantire che la Germania non potesse riprendere la guerra. I tedeschi dovettero cedere grosse scorte di materiale bellico, ritirare le loro forze al di là del Reno, e consegnare la flotta perché venisse internata. Gli Alleati occuparono la riva sinistra del Reno e le teste di ponte al di là del fiume. Queste clausole servirono al loro scopo: nel giugno del 1919, quando i tedeschi discutessero se firmare o no l'armistizio, il loro Stato Maggiore dovette, se pur riluttante, riconoscere che una ripresa della guerra era impossibile. Ma l'armistizio rivestiva un altro aspetto: mentre vincolava i tedeschi per l'immediato, vincolò gli Alleati per il futuro. Questi erano ansiosi di ottenere che la nazione tedesca riconoscesse la propria sconfitta; e perciò l'armistizio fu firmato con rappresentanti del governo germanico, non con una delegazione militare. I tedeschi riconobbero debitamente la loro sconfitta; in cambio - e quasi senza senza rendersene conto - gli Alleati riconobbero il governo tedesco. Alcuni intraprendenti francesi cercheranno poi di far entrare il separatismo dalla porta di servizio; alcuni storici dalle grandi idee lamenteranno che non venisse disfatta l'opera di Bismarck. Ma fu invano. Per quanto riguardava la prima guerra mondiale, l'armistizio sistemò la questione dell'unità tedesca. La Monarchia Asburgica e l'Impero Ottomano sparirono; il Reich tedesco continuò ad esistere. Di più: non solo gli Alleati riconobbero il Reich tedesco, ma la sua conservazione  divenne per loro indispensabile se si voleva mantenere l'armistizio. Gli Alleati si trovarono così mutati, senza consapevole proposito, in alleati del Reich contro tutto quello che ne minacciasse la distruzione, contro cioè il malcontento popolare, contro il separatismo, contro il bolscevismo ed altro. Tutto questo fu portato ancora più avanti dal trattato di pace, sempre senza deliberata volontà. Tutto il resto è un'altra storia.
Casalino Pierluigi, 8.02,2015

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