Tra le parole di Philip Dick si scorge un luogo e un periodo: la California degli anni ’60 e ’70: una fucina di rock, innovazione tecnologica, droghe psichedeliche, rivoluzioni culturali, eccessi e lotta al comunismo. Tutto insieme, tutto vorticosamente insieme.
Dick precursore e visionario di tutta la letteratura che andrà sotto il nome di “pseudoscienza” immagina mondi paralleli in cui vincono i nazisti, esperti enigmisti che difendono la patria dalla guerra fredda. Dick si droga, prende psicofarmaci ed è inseguito dalle sue paranoie, ma attenzione: spesso le sue paranoie non sono che intuizioni.