Azione Futurista Ferrara: terremoto-allarme per area Ferrara-Finale Emilia: il sindaco Tagliani replica da ominide-si dimetta!!!

La mappa delle zone colpite dal terremoto in Emilia Romagna (Foto by ... | http://www.ecodibergamo.i...
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*nota di Azione Futurista Ferrara- la replica del sindaco Tagliani di Ferrara a una comunicazione scientifica (e che va interpretata come ben spiega l'INGV- tecnici autentici e non quei piccoli Eichmann del governo Monti- nel senso di una possibilità remota- questo sia ben chiaro- nulla capiterà a Ferrara a breve termine- ma chiara sollecitazione LATERALE  ad adeguare Ferrara alle nuove norme sismiche...) è roba che rivela l'assoluta incapacità della giunta attuale di Ferrara a gestire il post-terremoto (stato di emergenza ufficiale per l'Emilia-Romagna- Ferrara inclusa -fino al 31 maggio 2013-  2013!).  La replica di Tagliani è da RITARdante MENTALE. SI DIMETTA! Ferrara scelga un governo locale tecnico autentico... con le eccellenze scientifiche ben presenti nell'università di Ferrara! e domani questo sindaco

ir-responsabile mandi on line il timbro del cartellino quando entra in ufficio!!! Siamo nel 2012, era della scienza! Veronesi-Hack-Dulbecco-Zichichi!  eccetera! anche a Ferrara. Basta con questi ominidi come il sindaco Tagliani, Bratti, Franceschini e fossili d'archeologia umana!

Terremoto, «possibili nuove forti scosse» In Emilia torna la paura

La Commissione Grandi rischi segnala la possibilità di nuovi eventi nel ferrarese. La rabbia dei sindaci: «Perché seminare il panico?». Il governo stanzia un miliardo

ROMA - Nelle zone colpite dal terremoto del 20 e 29 maggio si sta registrando un calo della sismicità ma se questa dovesse riacutizzarsi, c'è la probabilità che ciò avvenga più ad est e dunque nella zona del ferrarese. In particolare «nel segmento compreso tra Finale Emilia e Ferrara con eventi paragonabili ai maggiori eventi registrati nella sequenza». È quanto scrive la Commissione grandi rischi in un documento inviato ieri al Dipartimento della Protezione Civile. Parole, riprese anche dal premier Mario Monti, che hanno gettato nel panico i cittadini dell'Emilia.

Il documento. Nel documento la commissione ribadisce che allo stato delle conoscenze scientifiche non è possibile prevedere quando e dove si verificheranno i terremoti. Gli esperti sottolineano però l'esistenza della possibilità che si attivi una nuova faglia in Emilia come in altre zone d'Italia.

Prevenzione. Serve a poco, quindi la rassicurazione di Monti: il governo assicura una «intensificazione di tutte le attività» di prevenzione per i terremoti sulla base di «orientamenti della commissione Grandi Rischi, ha detto oggi il premier. «Lo Stato - ha spiegato - fin dal primo momento è presente e intende intensificare la propria presenza con una serie di iniziative diverse che seguano con grande attenzione tutti i settori rilevanti per una efficace azione». «Il governo è pienamente impegnato a essere vicino a voi». «Un governo - ha detto - non può scongiurare un terremoto né prevederlo, ma noi come governo vogliamo incoraggiarvi a non vedere le cose in modo ancora più grave e preoccupato. Spero che presto ci sia un rasserenamento della vita di questa straordinaria regione e delle vostre vite individuali». Monti ha concluso dicendo di essere «particolarmente vicino alle famiglie delle vittime». Il governo ha stanziato un miliardo di euro per gli interventi post-sisma.

Torna la paura. La paura monta, in Emilia, e viene subito ingigantita dai network, social o istituzionali che siano. A Ferrara, nel Modenese, nell'Emilia e anche nella Romagna, si innesca il timore che sia stato in qualche modo annunciato l'arrivo del Big One, capace di far altri danni a un territorio già martoriato. Chi questa gente la governa, non ci sta: come il sindaco di Ferrara, come altri colleghi. Quello di Finale Emilia pensa a una denuncia. «Il messaggio che voglio dare ai cittadini è che io domani sarò in ufficio - spiega perentorio il sindaco della capitale estense, Tiziano Tagliani -, invito tutti a fare altrettanto. Si stanno rafforzando le operazioni di verifica sugli edifici, e sono reduce dal vertice in Regione».

Ferrara è sofferente, ma vuole ripartire: per farlo ha bisogno di messaggi chiari, non di serpeggianti e angoscianti paranoie: è chiaro che, statisticamente, può accadere che la faglia riparta, che arrivino altre scosse: ma si devono considerare i tempi della sismologia. Alla scossa del 20 maggio, 5.9 di magnitudo alle 4.04 (sette le vittime), e a quella del 29, 5.8., 19 morti, è possibile che ne segua un'altra. Quando? A giorni, o a secoli? A guardare non le statistiche, ma la storia, forse a secoli: Ferrara ebbe un sisma da 5.8 il 22 febbraio 1346, del 5.5 il 17 novembre 1570. Lo sciame sismico fu lungo, quella volta, si dice sette anni, tanto che nacque proprio lì la costruzione di case antisismiche.

A Cento. E allora non bisogna farsi piegare dalle statistiche e vincere la paura è la parola d'ordine anche a Cento, zona colpita dal sisma del 20 e 29: lo dice il sindaco Piero Lodi, molto critico sulla nota diramata, che non dà indicazioni precise e utili per chi sta vivendo il terremoto: «Io ad oggi cosa dovrei fare, che devo aprire i centri estivi per i bambini? È quasi ovvio che non si deve assolutamente sottovalutare nulla, ma occorre dare risposte per far ripartire tutto e accelerare le verifiche. Dobbiamo trovare un equilibrio tra la voglia di ripresa e la sicurezza e non rimanere paralizzati dalla paura».

Il sindaco di Finale. «Sono molto arrabbiato, e sto anche pensando di presentare denuncia per procurato allarme», dice il sindaco di Finale Emilia Fernando Ferioli sulla nota della commissione Grandi Rischi. «Mi chiedo come abbiano fatto a prevederle, per di più in un'area così definita - dice -. Noi qui stiamo tutti cercando di risollevarci e di tranquillizzarci e arriva questa notizia. Dov'erano queste persone prima del terremoto? E cosa dovremo dire alle aziende, quelle stesse che stanno tentando di recuperare? Ora c'è il rischio che si fugga da questo territorio. Voglio invitare qui chi ha parlato del nuovo rischio sismico e discutere. Ho intenzione di convocare anche gli altri sindaci della zona».

Tam tam. Paura che viene propagata da tanti. Ci sarà un terremoto a Ferrara è il tam tam innescato subito nei media locali e al telefono, con informazioni che omettono la chiave interpretativa delle affermazioni della Commissione Grandi Rischi, e cioè che si parla solo di una probabilità. Chiaramente da affrontare seriamente, non sull'onda dell'emozione o, peggio, della paura. Per tutti chiude la discussione Vasco Errani, presidente dell'Emilia-Romagna «Leggete bene il comunicato della commissione Grandi rischi, non si può prevedere, è un dato statistico».

Venerdì 08 Giugno 2012 - 18:37 Ultimo aggiornamento: 23:44
IL MATTINO
 

 

Sta facendo discutere moltissimo la relazione che oggi la Commissione Grandi rischi ha inviato al capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, e al premier Mario Monti che ha subito convocato una conferenza stampa con gran parte del governo e ha promesso ulteriori interventi per prevenire eventuali nuove scosse. Dopo la diffusione della relazione, è scoppiata subito la polemica ma sono gli stessi esperti della Commissione Grandi Rischi a spiegare che prevedere i terremoti, almeno per ora, e’ fantascienza. Tuttavia, sulla base della conoscenza delle faglie e delle scosse che si sono succedute dal 20 maggio in poi in Emilia, e’ possibile che ulteriori eventi possano accadere tra Finale e Ferrara, con terremoti di entita’ paragonabile ai maggiori registrati nella sequenza di queste settimane.
IL PRECEDENTE DELL’AQUILA - Non c’e’ tranquillita’ dunque, per la zona colpita dalla doppia scossa del 20 e del 29 maggio (rispettivamente magnitudo 6.1 e 5.8) e Palazzo Chigi vuole chiarezza. Soprattutto dopo il precedente dell’Aquila. In quel caso – e’ il 2009 – ci fu una lunga serie di scosse di entita’ media e bassa nelle settimane che precedettero quella distruttiva del 6 aprile che fece 309 morti; pochi giorni prima, il 31 marzo, all’Aquila si era riunita la Commissione Grandi rischi senza dare allarmi specifici e per questo l’organismo e’ ora sotto processo.
MONTI, INTENSIFICATA PREVENZIONE - Il Governo ha fatto quindi un esame approfondito della situazione, insieme al presidente della Emilia Romagna, Vasco Errani, al capo Dipartimento della Protezione civile, Franco Gabrielli e agli esponenti della commissione Grandi rischi, presieduta da Luciano Maiani. ”Non esistono oggi – ha premesso Montimetodi scientifici di previsione di terremoti a breve periodo, ma – ha aggiunto – la conoscenza del sottosuolo, le faglie e gli eventi succedutisi dal 20 maggio in poi permettono di formulare alcuni orientamenti per l’evoluzione futura, alla luce dei quali abbiamo predisposto una intensificazione di tutte le attivita”.
IN ARRIVO VIGILI FUOCO, MILITARI E TECNICI PER CONTROLLI - Gabrielli, da parte sua, ha garantito che nei prossimi giorni si accelereranno le verifiche e la messa in sicurezza di edifici pubblici e privati in Emilia Romagna. In particolare, è stato concordato l’ulteriore rafforzamento, con l’arrivo di un contingente di 300 unita’, dei vigili del fuoco, destinate all’accelerazione delle fasi di verifica sulle diverse tipologie di edifici ai fini della messa in sicurezza preventiva. E’ stato poi contattato, da parte della Protezione civile, in collaborazione con le Università, gli Ordini professionali e i Comuni, il maggior numero possibile di tecnici professionisti nelle zone colpite per accelerare ulteriormente le verifiche di agibilita’ delle strutture; e’ stato infine attivato un contingente militare per aumentare il presidio, ai fini della pubblica sicurezza, in particolare nelle zone rosse dei centri abitati colpiti, come richiesto dagli stessi sindaci.
RISCHI TRA FINALE E FERRARA - Tra Finale Emilia e Mirandola, che nei giorni scorsi hanno avuto gli eventi piu’ rilevanti, scrive la Grandi rischi, ”le scosse di assestamento stanno decrescendo in numero e dimensione”. Dunque, nel caso di una ripresa dell’attivita’ sismica nell’area gia’ interessata dalla sequenza in corso, ”e’ significativa la probabilita’ che si attivi il segmento compreso tra Finale Emilia e Ferrara con eventi paragonabili ai maggiori registrati nella sequenza”. Inoltre, prosegue la commissione, ”non si puo’ escludere l’eventualita’ che, pur con minore probabilita’, l’attivita’ sismica di estenda in aree limitrofe a quella gia’ attivata sino ad ora”. L’organismo, ha commentato Gabrielli, ”ha fatto un’analisi complessiva su tre segmenti della faglia. Due si sono spezzati, il terzo no. Dunque ritiene probabile che si possa spezzare anche il terzo. Ma – ha puntualizzato – e’ una situazione assolutamente imprevedibile e che può verificarsi in tutte le altre zone sismiche d’Italia. Il governatore Errani, da parte sua, ha invitato a ”leggere bene il comunicato della commissione: l’ipotesi dell’allargamento della faglia non si puo’ prevedere, e’ un dato statistico”. Mentre e’ critico l’ex presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Enzo Boschi. ”Sarebbe bene – ha detto – che la Grandi Rischi facesse una precisazione, dovrebbe spiegare come è arrivata a questa dichiarazione. Non mi risulta infatti che sia possibile fare previsioni dei terremoti: sembra piuttosto – ha osservato riferendosi al comunicato – qualcosa che si dice per stare sul sicuro”.
PREMIER A TERREMOTATI, GOVERNO VI E’ VICINO - Monti ha provato a rassicurare la popolazione emiliana. ”Un governo – ha osservato – non puo’ scongiurare un terremoto ne’ prevederlo, ma noi come Governo vogliamo incoraggiarvi a non vedere le cose in modo ancora piu’ grave e preoccupato. Spero sia di rassicurazione che il Governo e’ pienamente impegnato a essere vicino a voi e spero che presto ci sia un rasserenamento della vita di questa straordinaria regione e delle vostre vite individuali”.

 

Albert Einstein Pictures | http://th.physik.uni-frankfurt.de/~jr/physpiceinstein.html

Carlo Rubbia al Fermilab nel 2005 . | http://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Rubbia