Sanremo e la sua lunga fiction

Immagini e parole, pensieri e spartiti, bolidi rombanti, biciclette sfreccianti in un mare di sensazioni e di emozioni immerse a loro volta in un'originalissima teoria di business e di spettacolo. Questa è la sequenza dell'evento Sanremo, che vive la sua lunga vicenda in un rincorrersi di fiction e di autofiction. Al ritmo dei suoi protagonisti e delle sue comparse che di volta in volta recitano a soggetto, coinvolgendo l'anima italica in questo angolo di Riviera ligure. Profondissimi respiri brevi ed ansie di vita che ritornano puntuali ogni anno, se pur già annunciati mesi prima dalla gran cassa della pubblicità dei media, che non rinunciano ad appropriarsi (e farla ormai propria) di idee nate tanti anni fa, quando l'unica crisi di cui si parlava era quella, lasciata alle spalle, della guerra, con la sua traccia di sangue e rovine, oltre che di miseria. Oggi, nel mezzo di un "afterrmath" non meno devastante, se non altro perché non fa intravedere squarci più convinti di luce. E ciò nonostante le speranze suscitate dall'Expo 2015 e dalle ricorrenti voci di fine congiuntura, congiuntura che il Bel Paese sopporta da sette anni o forse più, nel nome di cerebrali disegni monetari. Ma se il Festival 2016 è ancora lontano, la manifestazione canora si muove in sottofondo: il Festival è riuscito, negli anni, a sopravvivere a se stesso e alle diverse stagioni italiane e anche, a suo modo, alla presente crisi perversa. Anche quando Sanremo è in sordina, infatti, ci convince che la prossima edizione del suo Festival sarà sempre migliore dell'ultima. E nel  frattempo Sanremo ((non solo quella del Festival) non perde occasione di evocare il suo nome e quanto esso significa attraverso altri eventi tradizionali per la Riviera, come il Rally e la Milano Sanremo, appena svolta (e che vennero concepiti assai prima della kermesse di febbraio e che della cui luce si illuminano), e circostanze nuove, come la partenza "regale" del Giro d'Italia 2015, che con il suo abbraccio rosa terrà unita l'Italia con la passione sportiva e la volontà di non arrendersi all'imponderabile oscuro. Un messaggio che viene da lontano, da quando Sanremo è Sanremo.
Casalino Pierluigi, 6.05.2015