Ora c'è la conferma del ministero: Ferrara molto probabilmente sarà tra la decina di capoluoghi in tutta Italia a ospitare uno dei nuovi Cpr per migranti previsti dal governo Meloni.
La tegola per Fabbri arriva direttamente dal dicastero presieduto da Piantedosi: "Sono in corso a livello nazionale gli studi di fattibilità – ammette il sindaco – per i nuovi Centri di permanenza per i rimpatri (Cpr), strutture di sicurezza contro l'immigrazione clandestina (non centri di accoglienza). Ferrara, mi è stato ufficializzato in queste ore, è tra i territori potenzialmente interessati".
Fabbri prova ad addolcire la pillola, dicendo che "questo ci consentirà anche di poter chiedere di avere immediato e diretto accesso al sistema di espulsione di soggetti pericolosi per il nostro territorio ferrarese".
La notizia era già stata data in anteprima da "il Domani", e ripresa da Estense.com, a inizio novembre. E al giornale di De Benedetti il sindaco aveva risposto stizzito che "noi non abbiamo mai dato disponibilità".
Ora la giravolta: "siamo in costante contatto con il ministero dell'Interno e seguiamo insieme questo percorso". Per cauterizzare la ferita Fabbri prova a spiegare che i nuovi Cpr differiscono dal "'modello' di accoglienza indiscriminata a cui ci aveva tristemente abituato il Pd", in quanto "ora è in corso un piano per il contrasto alla clandestinità che ci vede tra i territori coinvolti, insieme ad altri in Italia".
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