Vitaldo Conte su 'La donna d'arte': Transgender… Creative disperse
Testo sulla rivista internazionale online 'Fyinpaper', diretta da Carmelo Strano, in cui attraverso alcune manifestazioni da me curate sulla Donna d'Arte.
https://www.fyinpaper.com/la-donna-darte-smantella-la-tradizione/
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La donna-artista risulta sempre più affermativa nelle nuove poetiche. Privilegia talvolta, come elemento di ricerca, linguaggi diversi da quello pittorico (...). Il fenomeno del protagonismo femminile, nell'arte, ha avuto appunto un vertice non casuale, a livello internazionale negli anni '60/'70, con autrici che hanno legato la loro espressione alle poetiche del corpo.
(…) La donna-artista, superando la fase rivendicativa del proprio ruolo, passa a una di contributo espansivo, che comporta naturali convergenze, tematiche e stilistiche, con l'espressione maschile. Entrambe le componenti dialogano nel processo della creazione, al di là del sesso dell'autore: la maternità, come afferma Friedrich Nietzsche, è propria di ogni artista.
La logica binaria delFemminile/Maschile ha favorito il sorgere di identità che oltrepassano questa dicotomia. Come quella Transgender: contenitore in cui s'identificano coloro che non si sentono rappresentati da uno stereotipo di genere.
Segnalo l'emergenza Transgender all'Anteprima della XIV Quadriennale a Napoli (Palazzo Reale, 2003-04), che presento attraverso "un esempio" di due ragazze catanesi – Tiziana Contino e Aurora Rosselli –, riunite creativamente in una sua possibile scena-convenzione. Sono corporeità tecno-mutate, superanti ogni genere.
La trasformazione di sé, fisica e/o interiore, può passare attraverso una transessualità non codificabile in Femminile/Maschile. Questa ricerca può divenire incontro ed estensione di creazione. (…)
Segnalo l'emergenza Transgender all'Anteprima della XIV Quadriennale a Napoli (Palazzo Reale, 2003-04), che presento attraverso "un esempio" di due ragazze catanesi – Tiziana Contino e Aurora Rosselli –, riunite creativamente in una sua possibile scena-convenzione. Sono corporeità tecno-mutate, superanti ogni genere.
La trasformazione di sé, fisica e/o interiore, può passare attraverso una transessualità non codificabile in Femminile/Maschile. Questa ricerca può divenire incontro ed estensione di creazione. (…)
La CreAzione della DonnaArte può desiderare di concepire un corpo-abito che colloquia con gli ambienti emozionali.
La Donna: Seduzione Ragnatela è un estremo immaginario di ideazione che esprimo, in un evento, al Boschetto San Vito di Trepuzzi (Lecce) il 5 settembre 2021. Qui i corpi-abiti delle Creative Disperse "avvolgono" tronchi di albero e panchine del Boschetto con legami di fili rossi. Sono accompagnati da carte scritte e immagini che diventano corpi di-segno. Le autrici vogliono esprimere il loro sentirsi "seduzione ragnatela" attraverso le erranze della propria creazione.
La Donna: Seduzione Ragnatela è un estremo immaginario di ideazione che esprimo, in un evento, al Boschetto San Vito di Trepuzzi (Lecce) il 5 settembre 2021. Qui i corpi-abiti delle Creative Disperse "avvolgono" tronchi di albero e panchine del Boschetto con legami di fili rossi. Sono accompagnati da carte scritte e immagini che diventano corpi di-segno. Le autrici vogliono esprimere il loro sentirsi "seduzione ragnatela" attraverso le erranze della propria creazione.
Nell'occasione due artiste Creative Disperse "riaggiornano" il loro corpo-abito, già esposto in precedenti mie manifestazioni. Ciò mi permette di presentare ulteriori ed estreme "fuoriuscite" del corpo-abito, accompagnate da maschere "create" per l'occasione. L'abito di cellophane della romana Laura Baldieri era stato esposto a Roma, alla Casina delle Civette di Villa Torlonia nel 2008, nell'evento di poesia Petali-parole di desiderio (una rassegna sull'Arte e Natura): qui i petali di rose rosse, dispersi a terra, si prolungavano come accessori di arte-desiderio. L'abito-corpo della salentina Tiziana Pertoso era stato esposto nella manifestazione sull'Arte Ultima a Brindisi, presso i Bastioni San Giacomo nel 2018: qui si dilatava attraverso ragnatele filamentosi che si aprivano all'esterno o fuoriuscivano per segnare il volto di donne con la creazione make up. Queste due segnaletiche del corpo-abito vogliono essere apparenze di un pensiero o di un sogno: da esprimere attraverso la seduzione di una creazione dispersa.