Da: Pierluigi Casalino
Dal primo decennio del duemila, la Russia è tornata ad affacciarsi sul quadrante internazionale con le rinnovate ambizioni di superpotenza non più di stampo sovietico, ma con caratteristiche più conformi alla tradizione zarista. Rimando in proposito alle mie considerazioni sull'argomento già più volte formulate sul web, così come, analogamente, richiamo le mie riflessioni sull'altra potenza dispotica del mondo, la Cina comunista,che dietro alla politica nazionalista cerca di recuperare quel dissenso sociale interno, che in qualche modo emerge dal modello capitalistico adottato fin dai tempi del dopo Maozedong. Questi nuovi scenari non fanno venir meno le puntualizzazioni che si riferiscono al mondo nato all'indomani del crollo dell'ordine di Yalta. Contemporaneamente si nota un'autoflagellazione civile della più grande potenza mondiale, gli USA, sentimento che mette in crisi la sua leadership planetaria, in vista di un suo nuovo ruolo di superpotenza. Cio' nondimeno gli assetti planetari non si presentano per nulla stabiliti e si assiste ad un rimescolamento delle carte dovuto sia ad alcune variabili indipendenti come il terrorismo e sia al peso crescente della competizione in corso per gli approvvigionamenti energetici e delle materie prime soprattutto in considerazione dell'espandersi delle nuove tecnologie. Il futuro geopolitico si gioca ormai su questo piano.
Casalino Pierluigi