Passa ai contenuti principali

A proposito di “338171 T. E.” di Victoria Ocampo (Settecolori Edizioni) Tra scrittura ontologica e “pensiero corrotto” di Sandro Giovannini






  • E' veramente una bella domanda quella che Caillois pone a chiave dell'enigma  Lawrence.  Vi è anche una sottile voluta d'acre incenso che rimane nel suo spazio esistenziale dopo aver cercato di figurarsi (a posteriori) l'avventura umana di chi sarebbe potuto essere persino un suo possibile rivale nel campo del sentimento.  Non inganni troppo la sua interrogazione secca apparentemente neutra, di quel taglio che riguarda gli strati alti del cielo sopra di noi: noi siamo fatti, all'origine, come direbbe Victoria, "del Alma y de la Sangre"...  (Victoria Ocampo, Supremacía del Alma y de la Sangre, in Sur 1935 e poi Testimonios, Sec. Serie, Bs. As., Edizioni Sur, 1941). Domandare agli uomini  ciò che solo condizioni estremamente  liminali possono consentire è tipico però di chi lavora sulla creta umana con maschere multiple ed intercambiabili di scena, facendo interrogare tutti, prossimi e lontani, sul vero volto celato oltre il dover essere ed il voler sembrare.  E' lo stigma della "doppiavita"  che altri ed alti ingegni hanno saputo persino codificare, lungo un percorso di prova, "doppelleben" carico sempre di una responsabilità senza sconti...
  • Il sangue di Victoria  "circola bene"  quando segue le parole e le immagini di T. E., ed avviene forse proprio  perché si trova  a scorrere in quel circuito  integrato - segnato da una correlazione  venosa ed arteriosa - che riuscì a  a far proferire a Keyserling, alla fine di un tormentato e malcrismato rapporto con Victoria, una frase che... sulle prime  - a leggerla -  mi mosse a sorriso, quasi cupo e pur smarcante: "...ero stato schiavizzato dalla donna più spirituale che avessi incontrato."  La liquidazione che Evola fece di Keyserling,  scandaglia proprio in controluce la radiografia  interna di chi - oltre al resto -  rivela una confusa ed inefficace  strutturazione gerarchica dell'animico con lo spirituale (o l'ontologico).   Il lettore avvertito comprende immediatamente dalle prime pagine di Victoria su T. E. Lawrence, quanto in lei, certamente tra poche altre donne  in tutta la storia letteraria,  sia potente l'osmosi  tra il carnale e l'astratto, tra la sonda psicologica e la ferma cornice etico-personale,  tra la pulsionalità ineliminabile ma riconosciuta e persino messa a servizio della volontà di potenza,  tutte sempre in relazione ad un'innegabile anche se personalissima volontà di verità.  Qui, infatti, entra in gioco la doppia natura, doppiavita,  tra attore ed osservatore - sempre potenziati e depotenziabili nelle tre unità aristoteliche di tempo luogo ed azione - ovviamente della scena interiore, come focus di quella esteriore.  E potremmo trovarne infinite parafrasi dall'antico occidente all'oriente estremo... La  "vertigine orizzontale" di Drieu, giudizio geniale a parere di Borges - deserti e pampas - e quella "verticale".   Dalla continua interazione delle due con il  "proprio tempo" nasce la dialettica interiore delle "grandi anime", che Victoria investiga con il sostegno, mai lineare ma sempre sacer, di Caillois in un mentale ménage à trois, che porta a sintesi la stessa "bellezza convulsa" che non trova riposo nell'ordinario, ma in "...un delirante culto dell'eroe, e nel desiderio di provare a me stessa che l'idolo meriti l'idolatria...".  Detective dell'io?  Sapientemente il curatore Bagatti scrive che... "...è sempre stata una sensibilissima interprete degli infiniti 'io' incontrati nel corso della sua vita e di ciascuno ha dato ritratti di grande profondità, costruendo così, come per un contrasto di bassorilievo, il proprio stesso autoritratto".  Se consideriamo che questa attenzione per gli altri  (10 volumi di Testimonios contro i 6 dell'Autobiografia), le è stata opposta, sovente e da troppi, come carenza autoriale, potremmo sorridere amaramente  considerando sino a che punto pregiudizio, invidia  e superficialità siano  sempre operanti sulla scena del secolo.   E questo, aldilà d'ogni legittima riserva di visione del mondo.
https://heliopolisedizioni.com/rivista-heliopolis-articoli-saggi-autori-diversi/661-338171-te-lawrewncwe-ocampo-giovannini.html

Post popolari in questo blog

AGAR, ISMAELE E MAOMETTO (E L'ISLAM)

Alla Mecca il profeta preferito dai musulmani era Mosè; a Medina il suo posto fu preso da Abramo, e Maometto trovò ottime risposte da opporre alle critiche degli ebrei:lui e i suoi musulmani erano tornati allo spirito più puro della fede (hanifiyya) proprio di quegli uomini che erano stati i primi muslim a sottomettersi a Dio. Non sappiamo fino a che punto Maometto abbia condiviso il desiderio di alcuni arabi degli insediamenti di tornare alla religione di Abramo. Nel Corano non viene fatta menzione della piccola setta meccana hanyfiyya;e la figura di Abramo prima delle sure medinesi fu oggetto di scarso interesse. Tuttavia, sembra che in questo periodo i musulmani chiamarono la loro fede hanifiyya, la vera religione di Abramo. Maometto aveva quindi trovato una via per confutare gli ebrei, senza abbandonare l'idea centrale della sottomissione a Dio anziché a una mera espressione terrena della fede, e la rivalutazione dell'importanza di Abramo gli permise di approfondire tale c...

-Heliopolis-Rivista- Delouze e Gattari...Petrongari

 a cura di Sandro Giovannini.Filosofia Estrema       Presentazione di UMBERTO PETRONGARI Il mio saggio (ancora inedito, e – forse provvisoriamente – intitolato Deleuze-Guattari, Sade-Masoch ), è soprattutto sull’ Anti-Edipo di Deleuze-Guattari , opera tale da contrapporsi alquanto nettamente alle posizioni di Masoch, e, soprattutto, a quelle di Sade: anche, quindi (e in particolare), a quelle che emergono dal suo breve scritto su ciò che deve intendersi per repubblicanesimo (scritto dedicato ad ogni francese dallo spirito illuministico-rivoluzionario, al fine di portarlo a pieno compimento).    Ma per quel che riguarda il masochismo, la sua interpretazione deleuziana, mi deriva dalla lettura di uno scritto (del 1967) che il filosofo francese dedica a Masoch. Ebbene, tale scritto, si occupa abbastanza approfonditamente anche del pensiero sadiano, anche allo scopo di chiarire le differenze tra l’uno e l’altro fenomeno (perlomeno a dire di Deleu...

Maria Marchese,Poesia,inedito,Dans Le Miroir -Francese

 VIDEO M Marchese     https://asinorossoferrara.blogspot.com/2025/01/maria-marchesepoesiaineditodans-le.ht ml   .. 𝐬𝐭𝐚𝐦𝐚𝐭𝐭𝐢𝐧𝐚 𝐟𝐚𝐜𝐜𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐢𝐥 𝐛𝐢𝐬 𝐢𝐧 𝐩𝐨𝐞𝐬𝐢𝐚! 𝐀𝐛𝐬𝐨𝐥𝐮𝐦𝐞𝐧𝐭... 𝐃𝐢𝐫𝐞𝐭𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐯𝐨𝐜𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐌𝐚𝐫𝐜𝐡𝐞𝐬𝐞 Maria Marchese 𝐥'𝐢𝐧𝐞𝐝𝐢𝐭𝐚 𝐃𝐨𝐮𝐜𝐞𝐦𝐞𝐧𝐭 𝐝𝐚𝐧𝐬 𝐥𝐞 𝐦𝐢𝐫𝐨𝐢𝐫 𝐒𝐜𝐫𝐢𝐭𝐭𝐚 𝐞 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐩𝐫𝐞𝐭𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐚 Maria Marchese 𝐈𝐬𝐩𝐢𝐫𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐚 𝐆𝐢𝐨𝐜𝐡𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐢𝐛𝐢𝐭𝐢 𝐝𝐢 𝐍𝐚𝐫𝐜𝐢𝐬𝐨 𝐘𝐞𝐩𝐞𝐬 𝐉𝐚𝐦𝐚𝐢𝐬 𝐬𝐚𝐧𝐬 𝐥𝐚 𝐩𝐨𝐞́𝐬𝐢𝐞, 𝐥'𝐚𝐦𝐨𝐮𝐫, 𝐥'𝐚𝐫𝐭, 𝐥𝐞 𝐫𝐞̂𝐯𝐞, 𝐥𝐞 𝐛𝐨𝐧𝐡𝐞𝐮𝐫 𝐞𝐭 𝐥'𝐢𝐧𝐚𝐭𝐭𝐞𝐧𝐝𝐮 𝐩𝐥𝐮𝐬 𝐛𝐞𝐚𝐮 𝐪𝐮𝐞 𝐩𝐫𝐞́𝐯𝐮! Infospaziodedicato zoomonart.blogspot.com    Continua la ricerca anche in lingua francese della Poetessa e  "esperta" in moda Maria Marchese, nota anche per il Libro, Le Scarpette Rosse,  per certa animazione e interviste articoli Video in riviste specializzate, bel mix t...