I viaggi di Gulliver, il capolavoro di Jonathan Swift, venne pubblicato anonimo nel 1726 e riscosse subito enorme successo. Questo romanzo satirico, inizialmente concepito dall'autore come aspro attacco allegorico alla vanità e all'ipocrisia delle corti, dei partiti e degli uomini politici nell'Inghilterra dell'epoca, si arricchì durante la composizione di sue più mature considerazioni sulla società umana, sicché la satira - graffiante e a tratti scurrilmente oltraggiosa - finì con il riguardare l'umanità intera. R. Roversi
Il capolavoro di J. Swift riproposto on line digitale da Tiemme---TED dello scrittore ed editore Riccardo Roversi. Passano i secoli, ma il divenire dilata sempre puntualmente, l'eterna satira sociale dell'autore.
Il romanzo, nato come Fantastico antelitteram, si adatta a ogni tempo, sempre corrosivo per i diversi "contemporanei": a parte il già archetipo fantascientifico originario, non sono forse i lillipuziani, gli umani attuali automi miniaturizzati viventi, piccoli uomini per forza nell'era del virus, preda anche di un Orwell metapolitico? E Gulliver un fantastico vaccino umano per liberarli dal virus stesso e dai politici (anche certi scienziati, purtroppo)? Ancora, dalle lllipuziane future nanotecnologie i ribelli del futuro?
R.G.