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Tecnologia: ossessione o strumento utile?



Da: Newsletter Inhousecommunity.it  
 


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Newsletter N° 194 del 21 febbraio 2020

Tecnologia: ossessione o strumento utile?


di ilaria iaquinta


Cari general counsel, ritenete che le direzioni affari legali che guidate siano ben attrezzate per rispondere alle sfide che il futuro prossimo pone alle vostre aziende? C'è qualcosa che manca, su cui dovreste investire?
 
I vostri colleghi Oltremanica hanno risposto a questi quesiti, partecipando a una survey condotta dallo studio legale Irwin Mitchell. L'esito è la pubblicazione del report "The Future of In-House Legal" che raccoglie le risposte di 113 giuristi d'impresa rispetto alle tendenze e alle sfide delle direzioni affari legali da oggi ai prossimi cinque anni.
 
Una delle preoccupazioni principali per i vostri colleghi è la tecnologia. Solo il 4% degli intervistati crede che l'uso che il proprio team fa della tecnologia sia in grado di soddisfare le esigenze che l'azienda avrà nel 2025. Tutti gli altri temono che quanto stiano facendo non sia abbastanza appropriato. Eppure, la stragrande maggioranza degli intervistati (80%) si aspetta grandi cose dalla tecnologia. Pensa che l'automazione, i big data e l'intelligenza artificiale avranno un forte impatto sulle organizzazioni e che risolveranno molti delle problematiche create da un ambiente di lavoro sempre più complesso.
Centrali, saranno inoltre lo sviluppo di capacità di business (la maggiore comprensione del business o del settore da parte della squadra di legali interni è segnalata dal 76% come una competenza prioritaria da acquisire) e la revisione del modello operativo della direzione interna. Infatti, perché l'assistenza legale mantenga livelli alti nel 2025, secondo il campione preso in considerazione, è necessario migliorare oltre che sul fronte tecnologico, anche su quelli dei processi (19%) e della pianificazione della successione (18%).
 
Cosa fare nel concreto? Il report suggerisce di rivedere gli scopi e il posizionamento della direzione all'interno dell'azienda, di puntare su una gestione più ordinata dei team e di migliorare la fornitura del servizio.
Mancano quindi indicazioni sulla tecnologia, malgrado sia citata tra le priorità assolute dei giuristi intervistati. Sapete perché? "Process first, technology later". Prima i processi, poi la tecnologia. Gli esperti suggeriscono che prima di cercare tool che potrebbero essere utili, ci si dovrebbe concentrare sulle modalità di erogazione dei servizi. Quanto agli strumenti in sé, spesso la maggiore utilità si ritrova in quelli più semplici, visto che l'AI il più delle volte richiede investimenti significativi, sia in termini economici che di tempo.
Viene da chiedersi dunque se la tecnologia si stia trasformando in un'ossessione. In caso positivo, forse, andrebbe riconsiderata, concentrandosi su ciò che realmente può essere: uno strumento utile a snellire ed efficientare il proprio lavoro.


ilaria.iaquinta@lcpublishinggroup.it
@r_iaquinta

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