di Benito Guerrazzi
Per carità, da sempre, tranne con Pertini o Cossiga, il saluto mediatico dei presidenti italiani sono stati apologie della banalità e del pensiero comune tristemente servile.
Mattarella ha superato persino sè stesso: non una parola credibile, come pronunciate da un algoritmo stesso obosleto... Unico pregio in controluce un discorso specchio del peggior stile italico, e un bonus - alla luce del nuovo governo giallo verde e delle incredibili cronache di questi, mesi, l'Unione Europea che ricatta l'Italia sul bilancio semiannullando il legittimo voto democratico italiano nella sostanza e l'orwelliana bagarre di fine anno sulla famosa Manovra da adattare alla volontà europea inscenata dagli ormai osceni e anti-italiani PD e Forza Italia.
Ancora una volta Mattarella ha confermato la sua diversità esistenzialista con un discorso infarcito di buonismo d'accatto... Ma peggio di lui i soliti media espressione pseudoprogressista dei poteri forti quasi tutti a elogiarlo: già in questi tempi iperliquidi il Nulla meriterebbe apprezzamenti..
Ma si sa .. nel 1930 metà ministri del Duce erano Giornalisti!