Davide Foschi su Vittorio Sgarbi e Adolf Hitler: in "L'Irragionevole"



 

.....Era il 3 ottobre 2017 quando un uomo, all’apparenza un quarantenne che poi si è dato alla fuga e di cui non è mai stata rivelata l’identità, entrò di corsa al MuSa di Salò con un cacciavite in mano. Prima di raccontare cosa successe di lì a pochi minuti, facciamo un passo indietro; capiremo meglio il contesto.
Era in corso in quel momento la mostra curata da Vittorio Sgarbi intitolata “Museo della Follia. Da Goya a Bacon” con una serie di opere di artisti accomunati da visioni oniriche, ritratti dalle espressioni disturbate e disturbanti, paesaggi allucinanti e installazioni disequilibranti. Chiaramente è stata una di quelle mostre che non si possono definire “belle” nel vero senso del termine (come sapete quando si parla della cosiddetta arte moderna e contemporanea purtroppo questo termine “bello” lascia quasi sempre piuttosto interdetti, ad esser gentili…); la collocherei piuttosto tra le mostre che si possono definire interessanti, soprattutto per gli addetti ai lavori....
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