Ferrara, da Calabresi a Sgarbi | estense.com Ferrara: Appena due settimane fa con la lista civica Gol avevamo scritto una sorta di manifesto pro Sgarbi dopo l'attuale querelle tra il critico d'arte e i vertici di Ferrara Arte ecc. Ora si legge addirittura di un manifesto di circa ottanta intellettuali ferraresi velleitari contro Vittorio Sgarbi e pro il sindaco di Ferrara: accusato Sgarbi di cultura dell'insulto e dell'odio tacitamente, additato praticamente da veri paranoidi di sintomo del degrado della Civiltà! Ogni commento è superfluo, tranne 1: insomma dal famoso editto storico contro Calabresi a questo contro Sgarbi, il vizio congenito di certa intellighenzia postcomunista è sempre quello. Bel lapsus di certa intellighenzia bollita dalle sinapsi e i neuroni avariati anche vista certa coincidenza storica: proprio in questi giorni 11 12 anniversario della scomparsa di un certo Solgenistin, quello dell'Arcipelago Gulag. Evidentemente questi ultimi miserrimi intellettuali rossi, nel silenzio (altro che dialogo!) generale, hanno voluto
Alla Mecca il profeta preferito dai musulmani era Mosè; a Medina il suo posto fu preso da Abramo, e Maometto trovò ottime risposte da opporre alle critiche degli ebrei:lui e i suoi musulmani erano tornati allo spirito più puro della fede (hanifiyya) proprio di quegli uomini che erano stati i primi muslim a sottomettersi a Dio. Non sappiamo fino a che punto Maometto abbia condiviso il desiderio di alcuni arabi degli insediamenti di tornare alla religione di Abramo. Nel Corano non viene fatta menzione della piccola setta meccana hanyfiyya;e la figura di Abramo prima delle sure medinesi fu oggetto di scarso interesse. Tuttavia, sembra che in questo periodo i musulmani chiamarono la loro fede hanifiyya, la vera religione di Abramo. Maometto aveva quindi trovato una via per confutare gli ebrei, senza abbandonare l'idea centrale della sottomissione a Dio anziché a una mera espressione terrena della fede, e la rivalutazione dell'importanza di Abramo gli permise di approfondire tale c...