Sgarbi: «La "Tavola Doria" una crosta attribuita a Leonardo. Perché continuare a esporla?»
Lo storico e critico d'arte ha depositato una interrogazione rivolta ai ministri dell'Interno e dei Beni Culturali. L'inganno nasce nel 2012 «con indagini - ricorda Sgarbi - approssimative e inadeguate dei Carabinieri che trascinarono nel ridicolo anche il Quirinale, dove fu esposta»
ROMA - Lo storico e critico d'arte Vittorio Sgarbi, parlamentare della Camera, con una interrogazione ai ministri dell'Interno e dei Beni culturali chiede come mai si continui ad esporre, a spese dello Stato, la "Tavola Doria", un dipinto erroneamente attribuito a Leonardo da Vinci, che raffigura la parte centrale della celebre opera pittorica murale della Battaglia di Anghiari.
«Dalle risultanze della critica, unanimemente, la cosiddetta "Tavola Doria" - commenta Sgarbi - è ritenuta estranea alla mano di Leonardo, priva anche di interesse documentario e di qualità infima. Nonostante questo la Tavola continua a essere esposta, attualmente al castello dei Conti Guidi di Poppi, con patetiche e infondate attribuzioni, fino al 6 gennaio 2019»
Sgarbi ricorda come nel 2012 «con un'operazione internazionale assolutamente sproporzionata, il Nucleo tutela patrimonio artistico dei Carabinieri, attraverso indagini approssimative e inadeguate, ha trascinato nel ridicolo istituzioni come il ministero dei Beni culturali, la Procura della repubblica di Roma e la Presidenza della Repubblica arrivando, con dispendio di energie e danaro, a esporla, grazie alla attribuzione a Leonardo, nelle sale del Quirinale, coinvolgendo gli Uffizi irresponsabilmente in una vera e propria trattativa tra una fantomatica fondazione giapponese, la Fuji Art Museum di Tokyo, e le principali istituzioni dello Stato italiano».
Sgarbi sottolinea come «lo sforzo del recupero era assolutamente sproporzionato al valore dell'opera, perché il nucleo dei carabinieri, evidentemente autoreferenziale, non ha ritenuto di avvalersi della consulenza di esperti»
Oggi con l'atto ispettivo Vittorio Sgarbi chiede ai due ministri «cosa abbia ispirato la inutile e dispersiva azione di recupero di una "crosta", e per quanto tempo debba durare questa finzione»
l'Ufficio Stampa
(Nino Ippolito)
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