Nel 2019 ripartiamo dalla scuola



Da: Newsletter Financecommunity.it 




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Newsletter N° 176 del 19 dicembre 2018
Nel 2019 ripartiamo dalla scuola

Di laura morelli
Una ricerca di Skuola.net, portale dedicato agli studenti, condotta su 10mila ragazzi in occasione del mese dell'educazione finanziaria 2018 ha rilevato ciò che già era noto ai più: i giovani hanno una conoscenza scarsissima anche dei più elementari concetti economici. 

Per fare qualche esempio, quasi tutti, ad esempio, confondono il funzionamento delle carte di credito con quello delle carte di debito (e viceversa). La maggior parte usa le carte prepagate ma non sa come funzionano: il 56% sostiene che siano carte di credito, il 19% carte di debito.  

Solamente il 23% dei ragazzi intervistati poi ha un conto bancario o postale dove mette i suoi soldi. Il 26% degli studenti conosce il libretto di risparmi, ma appena il 12% ne ha uno.

Le uniche cose su cui gli studenti vanno quasi a colpo sicuro sono quelle di cui si parla frequentemente. Se, ad esempio, si chiede loro cosa sia il Bitcoin, il 68% sa che è una moneta virtuale, utilizzata soprattutto su Internet (ma il 16% sostiene che sia la moneta in cui viene convertito l'Euro quando si paga online). Cos'è poi la Banca d'Italia? Oltre l'80% dei ragazzi sa che si tratta della banca centrale italiana, che controlla le altre banche, ma il 19% di loro pensa sia un normale istituto bancario, del tutto uguale agli altri.  

Sono dati emblematici che però, per molti professionisti presi dalle loro attività quotidiane, possono essere secondari, di scenario. In realtà l'ignoranza finanziaria di un Paese non solo priva il settore di tante risorse che potrebbero essere meglio investite (e che invece finiscono sotto il materasso) ma è anche causa dell'impoverimento generale dell'industry. 

Facciamo un passo indietro e chiediamoci: cosa serve oggi all'industria finanziaria? Innanzitutto la capacità di sapersi innovare e restare al passo con i tempi, cioè una modernizzazione che non può che arrivare dai giovani, ma anche nuovi talenti, e quindi una crescita in termini di qualità delle professionalità e dell'offerta, nonché l'abilità di ognuno degli attori di saper interpretare il mercato e di restare competitivi. Ma anche nuove risorse fresche da investire, più fiducia e interlocutori all'altezza dei contenuti. Tutti aspetti che se guardiamo bene sono legati a una diffusione a più livelli della conoscenza finanziaria.

Quello dei servizi finanziari non può più restare un settore di nicchia, soprattutto in un Paese come l'Italia e soprattutto in una situazione di grande evoluzione come quella attuale.

La ricerca del portale dedicato agli studenti mostra però un dato che fa sperare. Negli studenti la voglia di approfondire questi temi sembra esserci, è diffusa e coinvolge tre quarti degli intervistati: per il 47% l'educazione finanziaria dovrebbe rientrare nella normale didattica e un altro 28% vorrebbe che la scuola istituisse dei corsi, seppur facoltativi, in materia. 

Un buon proposito per il prossimo anno potrebbe essere proprio questo, sfruttare questo interesse e contribuire a far crescere la conoscenza finanziaria anche di chi nella finanza non ci lavora. Un impegno lungimirante per un industria più matura e inclusiva.
Buone feste a tutti da Financecommunity.it

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