IL SENSO DELLA POLITICA.


Da: Pierluigi Casalino  


Fin dal tempo degli antichi Greci la politica corrisponde all'agire insieme in vista di scopi comuni. Così Erodoto, Polibio, Machiavelli e altri parlano a noi come dei contemporanei. C'è stato, peraltro, un periodo in cui la politica scaldava i cuori e le coscienze. La politica, in altri tempi, era cosa appassionante e appassionata, pervasa da aspirazioni e sinceri progetti di vita associata. Da allora tutto è cambiato e la politica ha cominciato ad assumere un senso diverso e peggiore che è diventato prevalente. La politica è andata sparendo dal quadrante sociale ed è divenuta un ostacolo e non più un'opportunità. Addirittura si è chiesto a chi faceva politica di non essere un politico, squalificando di fatto quel poco di vocazionale che ormai la politica riusciva ad esprimere ancora. In tal modo l'anti-politica è diventata il vero senso comune, determinando un declino dei valori più nobili della ricerca del bene comune. Eppure se si rileggessero le pagine della storia dell'idea di politica ci si accorgerebbe quanto illuminante ed educativa sarebbe ripensare questo messaggio antico e di alto profilo civile. I Greci ci hanno insegnato che la politica da un significato profondo al vivere con gli altri ben oltre la soddisfazione delle nostre necessità più immediate o dei nostri desideri, una volta risolte le nostre esigenze primarie: un tentativo di indicarci un modello di convivenza in vista del raggiungimento di scopi comuni, inseguendo obiettivi che si proiettano in termini indefiniti nel futuro. I grandi autori di scienza politica del passato ci parlano così come contemporanei, in quanto i problemi ai quali cercano di dare una risposta sono quelli che dovremmo affrontare se solo avessimo il coraggio di guardare aldilà del nostro orizzonte quotidiano e non attardarci a parlare dei mezzi, ma a discutere dei fini a cui tendiamo, non considerando questi ultimi solo preferenze arbitrarie. Ci soccorre al riguardo la lezione di Hegel che anche per chi non conosce la sua metafisica ci ha lasciato la più grande analisi della società moderna e delle sue istituzioni giuridico-politiche: cioè quanto di più importante è stato scritto su questi argomenti dopo la Rivoluzione Francese, avviando un dibattito analiticamente interessante sulla comprensione del significato della politica e soprattutto sulle ideologie del Novecento, ma anche sulle esperienze filosofiche e pratiche successive e ancora in corso nel mondo di oggi. Da ciò deriva, peraltro, un diffuso scetticismo sulla svolta normativa della filosofia politica Se l'idea di democrazia e di cittadinanza come espressione di libertà positiva di una comunità di uguali viene dai Greci, dall'Impero Persiano sconfitto dai Greci vengono invece, paradossalmente, le ragioni di una società politica ordinata e dotata di una burocrazia che ne garantisca il funzionamento efficiente: un contrasto che ritroviamo nell'idea romana di civis sine suffragio che un ateniese dell'epoca di Pericle sarebbe apparso inaccettabile. E ciò nonostante ai Greci siamo debitori non solo del lessico della democrazia, ma anche la formulazione e proposizione di questioni che ancora ci riguardano, anche se le soluzioni che nel tempo si sono ripresentate in gran parte (e si presentano ancora oggi), plasmate da circostanze sociali ed ambientali che cambiano. Tale straordinaria linea di continuità dei problemi centrali della politica emerge chiaramente con le tensioni tipiche della modernità, tra il concetto positivo di libertà di partecipazione e quella negativa che vede ai giorni nostri i cittadino ridotto alla stregua di un consumatore. Si ha l'impressione, per concludere, che l'ereditàdella politica sia purtroppo affidata alla gestione competente o tecnica e non a chi veramente è interessato alla politica e ne vive gli ideali. Una visione preoccupante che ci fa venire in mente i sentimenti degli anni Trenta del XX secolo, allorquando l'alleanza tra la paura e la rabbia con chi non desiderava altro che la tranquillità aprì la via ai fascismi e alla guerra, con le cui tragiche conseguenze ci confrontiamo ancora oggi dopo molti anni. Proprio per tale motivo occorre un ritrovato senso della politica.
Casalino Pierluigi