Sisma, la fragilità di Ferrara, anche dopo il 2012

*Nota di R. Guerra - importante e molto interessante approfondimento de La Nuova Ferrara, sullo stato delle cose in tema di sicurezza geologica... a Ferrara, anche dopo il sisma campanello d'allarme del 2012 che ha cambiato per sempre in città e provincia la percezione storica della questione, ribaltando il mito di area a rischio zero.  Intervista significativa e oggettivante ad un esperto ufficiale di Unife, che ha ben illustrato la debolezza tutt'oggi della città e del territorio. Insomma poco è stato fatto in tal senso per la prevenzione anche dopo il 2012, a parte edifici pubblici e storico-culturali, pure molto è possibile anche senza pur necessari piani sistemici inediti nazionali.  Va da sè alcune strane omissioni e minimizzazioni. Unife è una eccellenza in Italia ma il tempo del moderatismo e anche del tatticismo intenzionale e divulgativo è finito. In queste ore postsisma del Centro Italia, geologi e scienziati hanno sparato a zero contro l'ignavia, l'ignoranza e anche la malafede dei Politicanti, tutti sempre perfettamente informati - secondo protocolli collaudati istituzionali della ricerca scientifica in merito ai terremoti e sulle aree a rischio.  Nell'intervista nessuna citazione sul convegno famoso di geologia a Ferrara! del 1995 circa in cui la scienza aveva già bene informato su Ferrara e provincia come area a rischio e sulla  famosa faglia ferrarese appenninica. 

FONTE NUOVA FERRARA ESTRATTO


FERRARA. Quali effetti avrebbe su case, palazzi e monumenti ferraresi una scossa tellurica di 6.0, cioè di potenza pari a quella che ha raso al suolo mercoledì scorso Accumoli, Amatrice e altri paesi dell'Italia centrale? La domanda se la sono posta in tanti in questi giorni, come dopo il terremoto del 2012, quando l'epicentro era localizzato al confine tra Modena e Ferrara. L'ingegner Giuseppe Galvan, dirigente dell'area tecnica dell'università di Ferrara, ex dirigente del servizio manutenzione fabbricati della Provincia, è convinto che «gran parte del nostro patrimonio monumentale e abitativo sia a rischio con una scossa di quella magnitudine se avvenisse nel sottosuolo di Ferrara, in particolare quello che è stato costruito prima del 2003». Quell'anno rappresenta una sorta di spartiacque perché Ferrara fu classificata dal ministero zona 3, cioè «a sismicità bassa», e la nuova posizione di rischio (prima la provincia non era considerata zona sismica) modificò le regole di riferimento per la costruzione degli edifici pubblici e privati. In regione, stando ai dati raccolti dal quotidiano la Repubblica, almeno 500 immobili pubblici necessitano di un intervento strutturale per diventare meno vulnerabili in caso di terremoto.
Quanti di questi si trovano a Ferrara o in provincia?

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CONTINUA

http://lanuovaferrara.gelocal.it/ferrara/cronaca/2016/08/27/news/una-citta-ancora-fragile-cosi-possiamo-difenderci-1.14020156