Ferrara, Gianni Venturi per il futuro dei Musei

 

 Estense com

Venturi pronto a lasciare la presidenza degli Amici dei musei

L'associazione apre il nuovo anno sociale alla ricerca di una nuova identità

P1140208di Anja Rossi
Non è un periodo facile per la cultura, anche a Ferrara. A farsi delle domande sul futuro è stata anche l’associazione Amici dei musei e dei monumenti ferraresi, che giovedì hanno aperto l’anno sociale 2016 presso la sala dei comuni del castello estense.
Tale occasione è stata soprattutto un modo per mettere alcuni paletti sul futuro dell’associazione e sulle sorti dell’attuale presidente, Gianni Venturi. “Sono affezionato questo ruolo – spiega -, ma sono chiamato ora ad altri incarichi. Non posso fare lo Sgarbi della situazione ed accumulare cariche, l’associazione va data in gestione ad altre mani buone. Se tutto va bene, mancherà poco all’addio”. Venturi si riferisce alle nuove e future mansioni al Centro di studi bassaniani e al lascito Prebys da gestire.
“Non possiamo più pensare di poter fare da soli, perché non c’è più né la possibilità né l’idea di continuare a iterare proposte che ormai sono diventate condivise da tutte le associazioni. Mi sento una specie di ‘umarel’ ormai – evidenzia subito dopo Gianni Venturi -: passo la vita ad ascoltare conferenze o a farle, questo è poco edificante a mio avviso. Capita che ci siano giorni con sette conferenze, tutte dello stesso argomento. Non credo che questa sia una proliferazione sana. La ricezione culturale ora andrebbe in qualche modo cambiata e meditata con altri sistemi e mezzi”. Per Venturi, la soluzione sarebbe da ricercare nella collaborazione e nell’unione tra le varie associazioni esistenti, cercando di coinvolgere sempre più i giovani, come è riuscita a fare il Fai.
Nella condivisione di prospettive tra associazioni auspicata da Venturi c’è anche quella di “difendere la nostra identità storico culturale, come quella dei beni della fondazione Carife, affinché queste opere non vegano vendute ma salvaguardate dalla città. Questo è lo scopo futuro, tanto che tutte insieme abbiamo elaborato un documento mandato a chi è responsabile, non per far diventare reale lo smembramento delle grandi collezioni, che dovrebbero godere di maggior rispetto nelle discussioni cittadine. Sicuramente più dell’albero ‘scolino’ – per via della sua struttura coi fori – e delle casette tirolesi”.
Infine, per il presidente Venturi, anche l’esigua richiesta di una quota annuale, diventa un peso. Questo si unisce a una applicazione sbagliata delle volontà della riforma Franceschini, che “togliendo la possibilità di visitare i musei gratis per gli oltre 65enni, vede ora i musei vuoti. Non credo – continua Venturi – che i giovani siano attratti così disperatamente da vedere quadri su quadri. Molto meglio, per loro, zampettare tutto il giorno sul computer”.
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