Estense com
Venturi pronto a lasciare la presidenza degli Amici dei musei
L'associazione apre il nuovo anno sociale alla ricerca di una nuova identità
Non è un periodo facile per la cultura,
anche a Ferrara. A farsi delle domande sul futuro è stata anche
l’associazione Amici dei musei e dei monumenti ferraresi, che giovedì
hanno aperto l’anno sociale 2016 presso la sala dei comuni del castello
estense.
Tale occasione è stata soprattutto un
modo per mettere alcuni paletti sul futuro dell’associazione e sulle
sorti dell’attuale presidente, Gianni Venturi. “Sono affezionato questo
ruolo – spiega -, ma sono chiamato ora ad altri incarichi. Non posso
fare lo Sgarbi della situazione ed accumulare cariche, l’associazione va
data in gestione ad altre mani buone. Se tutto va bene, mancherà poco
all’addio”. Venturi si riferisce alle nuove e future mansioni al Centro
di studi bassaniani e al lascito Prebys da gestire.
“Non possiamo più pensare di poter fare
da soli, perché non c’è più né la possibilità né l’idea di continuare a
iterare proposte che ormai sono diventate condivise da tutte le
associazioni. Mi sento una specie di ‘umarel’ ormai – evidenzia subito
dopo Gianni Venturi -: passo la vita ad ascoltare conferenze o a farle,
questo è poco edificante a mio avviso. Capita che ci siano giorni con
sette conferenze, tutte dello stesso argomento. Non credo che questa sia
una proliferazione sana. La ricezione culturale ora andrebbe in qualche
modo cambiata e meditata con altri sistemi e mezzi”. Per Venturi, la
soluzione sarebbe da ricercare nella collaborazione e nell’unione tra le
varie associazioni esistenti, cercando di coinvolgere sempre più i
giovani, come è riuscita a fare il Fai.
Nella condivisione di prospettive tra
associazioni auspicata da Venturi c’è anche quella di “difendere la
nostra identità storico culturale, come quella dei beni della fondazione
Carife, affinché queste opere non vegano vendute ma salvaguardate dalla
città. Questo è lo scopo futuro, tanto che tutte insieme abbiamo
elaborato un documento mandato a chi è responsabile, non per far
diventare reale lo smembramento delle grandi collezioni, che dovrebbero
godere di maggior rispetto nelle discussioni cittadine. Sicuramente più
dell’albero ‘scolino’ – per via della sua struttura coi fori – e delle
casette tirolesi”.
Infine, per il presidente Venturi, anche
l’esigua richiesta di una quota annuale, diventa un peso. Questo si
unisce a una applicazione sbagliata delle volontà della riforma
Franceschini, che “togliendo la possibilità di visitare i musei gratis
per gli oltre 65enni, vede ora i musei vuoti. Non credo – continua
Venturi – che i giovani siano attratti così disperatamente da vedere
quadri su quadri. Molto meglio, per loro, zampettare tutto il giorno sul
computer”.
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