ALES: I MARTIRI DI SUTRI. Ricordando Emilio Coni a 72 anni dalla morte.


Nell'aprile del 2014 la biblioteca Gramsciana, il Comune di Ales e l'associazione Casa natale A. Gramsci di Ales posero una targa commemorativa opera dell'artista alerese Massimo Spiga per ricordare Emilio Coni, alerese, uno dei martiri di Sutri. Martedì 17 (72° anniversario) dalle 15 alle 18 l'artista farà una pulizia della targa dialogando con i presenti del perchè e del come si è così realizzata e un rappresentante della Biblioteca Gramsciana racconterà dei fatti di Sutri e della figura di Emilio Coni. Chi vorrà potrà portare qualcosa per ricordarlo un fiore ma basterà anche solo la sua presenza. La targa è nella casa ove visse Emilio Coni nei pressi di Piazza Gramsci.

I MARTIRI DI SUTRI
Il mattino del 17 novembre 1943 da reparti delle SS tedesche furono catturati in territorio di Capranica (in provincia di Viterbo) 18 giovani avieri, sbandati in seguito all'armistizio dell'8 settembre 1943. Nel pomeriggio dello stesso giorno, dopo un rapido interrogatorio, furono portati su un autocarro in località Montefosco del vicino comune di Sutri. Fatti scendere, furono invitati a dirigersi verso un fosso. Mentre si incamminavano nella direzione indicata furono mitragliati alle spalle. I tedeschi non mancarono di sparare anche un colpo alla nuca a ciascuno di essi. Uno di loro riuscì comunque a salvarsi: Fernando Zuddas di Sardara (Cagliari), sebbene ferito, raggiunse una strada provinciale dove fu raccolto da due cittadini di Sutri; fu lui quindi a raccontare i particolari del massacro. Dei 17 caduti le salme finora identificate sono quelle di Piero Contini di Giuseppe da Oristano; Giuseppe Canu, di Serafina Canu di Dorgali; Giuseppe Deroma di Ambrogio da Osidda; Sebastiano Pinna, di Giovanna Pinna da Osidda. Di 10 militari si conoscono i nomi ma non sono state identificate le salme: Mè Nino di Francesco; Mezzettieri Giovanni di Francesco; Cossiga Salvatorico di Pietro Luigi; Mulas G. Battista fu G. Maria; Pilo Gavino di Gavino (tutti e cinque di Ploaghe); inoltre Barcellona Pietro di Priamo; Mereu Pasqualino di Antonio da Oristano nonché Piras Efisio di Giuseppe da Iglesias, Emilio Coni e Salvatore Meloni.