I Linguaggi della Parola poesia e musica in un viaggio etnoletterario Curato da Pierfranco Bruni (Responsabile Etnie del Mibact)
Nella Giornata Mondiale della Poesia
i Linguaggi della Parola
Originale Cartella per intrecciare poesia
e musica in un viaggio etnoletterario
Curato da Pierfranco Bruni
(Responsabile Etnie del Mibact)
Nella
Cartella si “vive” un percorso attraversando alcuni versi di cantautori
italiani che hanno caratterizzato la storia della cultura e della letteratura e
musica in senso più particolare nel corso dell’ultimo Cinquantennio.
I
versi della canzone nel verso della poesia: è questo l’intreccio che il
Sindacato ha voluto sottolineare cercando di creare un raccordo tra i linguaggi
della poesia.
Sono
stati inseriti testi di autori che hanno usato il dialetto e le lingue
intrecciate con delle forme propriamente etniche e simboliche nella costruzione
della stessa koinè.
Uno
scavo nella antropologia della parola per dare un significato ai legami della
comunicazione. D’altronde il tema centrale della Settimana della Cultura nel
Mondo di quest’anno rispecchia proprio un percorso che riguarda: “L’Italiano
nella musica, la musica nell’italiano”.
“Chiaramente,
dichiara Pierfranco Bruni, curatore del Progetto ed esperto di culture del
Mediterraneo e del mondo etno - antropologico, c’è un interesse particolare nel
rapporto tra la tradizione del linguaggio della canzone, che attraversa la
poesia, e la poesia che ha, nel suo interno, il ritmo, la musicalità, la
cromaticità delle parole. Ci sono, comunque, altri elementi, sottolinea Bruni,
come il recupero etnico del linguaggio come nel caso di Fabrizio De André, che
occupa lo scenario con il suo vocabolario mediterraneo e anche Pino Daniele,
che pone al centro della sua ricerca la parola come lingua di una profonda
espressione umana, ma c’è, altresì, il valore aggiunto del dialogare tra il
dialetto e la purezza della lingua come nei testi di Franco Califano”.
“Infatti,
cesella Pierfranco Bruni, in Califano la tela del linguaggio è formata dalla
lingua italiana e dalla lingua romana se si vogliono intendere i dialetti come
lingua, e su questo il dibattito è molto articolato e abbastanza aperto e non
bisognerebbe porre alcuna chiusura”.
“Si
pensi, continua Bruni, al De André che usa il genovese, il sardo, il napoletano
non come modelli complementari ma interattivi della sua ricerca. O a Califano che accomuna il parlato quotidiano con la
parola recitata. Si tratta, comunque, di uno studio che è partito da molto
lontano e che sta offrendo risultati notevoli sia sul piano delle conoscenze
sia su quello delle comparazioni storico – linguistiche - letterarie”.
La Cartella si apre a ventaglio partendo dal testo di Domenico
Modugno e annovera autori, non viventi, sino a Mia Martini e a Rino Gaetano e
alla malinconia mediterraneità di Giuni Russo. Ma raccoglie anche delle schede
tematiche ben definite su Luigi Tenco, Franco Califano, Mia Martini e Fabrizio
De André.
Sono
autori sui quali Pierfranco Bruni ha dedicato numerosi saggi e libri (Il de
André del cantico mediterraneo o il Califano delle etnie) nei quali la presenza
dello scavo etno - antropologico è abbastanza presente. La ricerca rientra nel
Progetto che Pierfranco Bruni cura per il Mibact. La Cartella si compone di 11
schede.