La poesia cosmica– Fondazione. a- Disputa Nell'ambito della mia singolare conoscenza, innegabilmente limitata come lo sono tutte le umane esperienze, so che due autori, due eccellenti poeti ora non più in vita, si contendevano (disputa durata fino all'ultimo giorno di vita del superstite) il primario ruolo di fondatore, ideologo e/o caposcuola della poesia cosmica, ognuno con una sua non irrilevante attendibilità dichiarativa. Soprattutto, ognuno con la sua ispirata, significativa nonché lungimirante attività letterariai. Detti due concorrenti fondatori corrispondono ai nomi di Guido Tagliati (Ferrara, 1923 † 2011) e Ugo Stefanutti (Venezia, 1924 † 2004), già introdotti nelle precedenti uscite. Poeti, e non solo (il che vale principalmente per Stefanutti, saggista, traduttore di lingue antiche e moderne), che dovrebbero essersi personalmente, sia pur occasionalmente, conosciuti. Secondo la testimonianza di Tagliati (per diretta rivelazione allo scrivente) in maniera certa; ma, stando a quanto dichiarato dallo Stefanutti, sarebbe altrettanto certo il contrario. Molto verosimilmente Tagliati potrebbe aver incontrato Stefanutti durante la cerimonia di premiazione d'una lontana edizione del premio di poesia "Cosmo d'Oro", annualmente e tuttora organizzato dal Comune di Canaro, nel rodigino. Concorso presieduto dallo Stefanutti all'incirca per un ventennio, ed al quale non mi sembra infondato che l'antagonista Tagliati possa essere stato, per lo meno in una edizione, anche solo segnalato, e che, alla premiazione, vi abbia presenziato. Onestamente, riterrei normale, dal punto di vista umano, che, tra i tanti partecipanti delle tante edizioni presiedute, Stefanutti abbia potuto dimenticarsene. Fatto, questo, d'una loro presunta reciproca conoscenza, non rilevante ma che comunque lascia, se non una traccia, un elemento storico, per quanto sia da verificare.
L'analisi sui singoli due autori seguirà, almeno nelle mie intenzioni, in modo imparziale, cercando né di favorire né sfavorire alcuno dei contendenti.
Premetto che, badando alla datazione delle singole pubblicazioni dei due poeti, avendo stretto riferimento alla natura cosmica, non vi sarebbe sufficiente indizio atto a dare ragione all'uno piuttosto che all'altro. La differenza, minima, di un anno (Ugo Stefanutti, Città dondolante, 1969; Guido Tagliati, Presupposto, 1970), potrebbe non significare nulla di concreto. D'acchito non è difficile notare la precedenza dell'opera dello Stefanutti. D'accordo! Ma, si sa, sotto un'ottica editoriale, per non un solo motivo, tali differenti date potrebbero, nessuna delle due, corrispondere al vero.
Per altro verso, sia l'uno che l'altro avrebbero fama internazionale oltreché nazionale. Stefanutti soprattutto per la sua verve di conferenziere in Italia e all'estero; Tagliati per il fatto di vantare il deposito di buona parte delle sue pubblicazioni, almeno l'ultima decina, presso biblioteche internazionali (New York, Svezia, Danimarca…) e perché incluso in una raccolta antologica (Fioretti Giubilari, Edizioni dell'Unione, Roma) curata dal Vaticano, in occasione del giubileo del 2000, con un poemetto (God's Trump-Il vagabondo di Dio), contestualmente ad una quarantina d'opere poetiche d'altri celebri personaggi, tra i quali l'allora pontefice Giovanni Paolo II.
Va da sé che in entrambi i candidati (almeno per ora e per questa contestuale analisi) ad ottenere il riconoscimento del primato sulla fondazione della poesia cosmica sia presente, un nitido, innegabile, limpidissimo concetto giustappunto cosmico, distinguibile in una ben specifica singolarità poetica, estetica ed indubbiamente concettuale.
In Tagliati non è difficile dedurne una maggiore consapevolezza sul protagonismo della Divinità.
In Stefanutti invece è altrettanto palese un più spiccato spessore di creatività esplicativa di un'immanente paleogenesi dell'universo, che ne fa risaltare a sua volta un elevato spirito artistico. Una forza ispirata per un coinvolgente, penetrante, estemporaneo estro.
Pubblicazioni di Guido Tagliati, poesia: Presupposto, 1970; Il nuovo senso, 1972; Contrappunto, 1974; Vuoti d'aria, 1977; Prototipi sulla traccia, 1979; Quasi Quasars, 1981;Conto alla rovescia, 1983; Oltre, 1985;Orbiter, 1987; I quanta del divino, 1989; God's Talents-I talenti di Dio, 1992; God's Trend-Il corso di Dio, 1995; God's Trade-Il marchio di Dio, 1996; God's Truth-La verità di Dio, 1997; God's Tramp-Il vagabondo di Dio, 1999; God's Transfert-Analisi di Dio, 2001;God's Triumph-Il trionfo di Dio, 2002;God's Targets. Hyperworld-I bersagli di Dio. Supermondo, 2004.
Pubblicazioni di Ugo Stefanutti, poesia e saggi: Città dondolante, 1969, 3^ ed. ampliata 1999, col patrocinio dell'Unesco; Marmi quasi liquidi sopra una selva di palafitte, 1974; Neuroni della terra, 1978; Ignoriamo l'essere frantumiamo l'esistere, 1978; Messaggi dalla preistoria, 1978; Negazione e possibilità, 1979; Forma preesistita, 1983; Nella luminosità dell'assoluto, 1983; Cavalli di mare, 1984;Fiaccole abbacinanti, 1985; Questo cosmo che respira l'umano, 1987; Inesorabile divampa la sfera della vita, 1990;Noi uomini zattere di atomi, 1992; Le sorgenti nascoste Dolomitipreludio, 1995; Quell'iniziare che non inizia, 1995; Frammenti titanici, fiaccole abbacinanti ascendono, 1996;Orizzonte degli eventi, 1997; Cometa errante, 1997; Noi uomini, quanti di energia nel flusso del pensiero, 1998.
Emilio Diedo, scuola romana di filosofia politica, Roma
http://www.eccolanotiziaquotidiana.it/roma-emilio-diedo-la-poesia-cosmica-1/
PUNTATA 1 PRESUPPOSTO OGGETTIVO
PUNTATA 2 PRESUPPOSTO SOGGETTIVO
http://www.eccolanotiziaquotidiana.it/roma-emilio-diedo-la-poesia-cosmica-2/
Emilio Diedo su Eccolanotiziaquotidiana
http://www.literary.it/autore.asp?id_autore=34 Emilio Diedo, Literary Magazine
www.politicamente.net