L’Unione Europea ha siglato a febbraio un accordo con il Marocco per liberalizzare il commercio dei prodotti ortofrutticoli. Così, i frutti della terra magrebina varcheranno i nostri confini senza dazi doganali o con tasse d’accesso contenute. Un accordo importante dal punto di vista sia politico che economico. Da una parte dovrebbe garantire ai Paesi della primavera araba uno sviluppo attraverso la cooperazione e dall'altra creare una zona di mercato sull'altra sponda del mediterraneo. Sul lungo periodo. Ma l'Italia, paese di piccoli produttori, è pronta? E il Marocco?
In realtà già da tempo i nostri mercati sono pieni di prodotti magrebini. Anche se la loro provenienza è spesso camuffata, senza regole certe e comuni. Così un pomodoro marocchino diventa facilmente europeo, con un solo passaggio di filiera. Diversi sono i costi e i modi di produzione. In Marocco si possono usare pesticidi da noi banditi e mancano i regolamenti attuativi della legge sulle etichettature.
http://www.fainotizia.it/inchiesta/20-09-2012/marocco-low-cost
Di Pizzo e Trapanotto hanno visitato per FaiNotizia.it l'agropontino nel Lazio e il metapontino in Basilicata, intervistando i produttori di queste aree votate da sempre all'agricoltura e ne hanno parlato, tra gli altri con il responsabile economico Coldiretti Gerardo Diana, il presidente Confagricoltura Sicilia Gianni Pittella, il vice-presidente del Parlamento europeo Lucio Battistotti e il rappresentante Commissione europea in Italia Saverio Viola.
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