Passa ai contenuti principali

L'... Intermezzo di Gabriella Veroni

Gabriella Veroni

intermezzo

In copertina dipinto di Giancarlo Munerati, Madonna del Poggetto, olio su tela

Este Edition, Ferrara 2012, pp. 48 + 48 bianche, € 8,00

 

Originalissima quest’ultima raccolta poetica della ferrarese Gabriella Veroni. Nel formato del suo contenitore e nella sua più completa modalità espressiva, sia in rapporto al linguaggio sia in rapporto alla scrittura.

Quanto al raccoglitore, la forma è quella d’un bloc-notes di media dimensione, cm. 11,5 x 15,5, all’interno del quale sono collocati quarantadue ameni componimenti e tre bucoliche (in perfetta sintonia col contenuto letterario) fotografie scattate nei dintorni del Santuario della Madonna del Poggetto, alla periferia di Ferrara.

Circa poi l’espressione, si tratta d’un contesto di liriche ambientate esattamente nella concomitanza spaziotemporale del suddetto Poggetto, coltivate nell’arco di sei mesi, nel periodo 2 giugno-3 dicembre 2011. Tutte accuratamente immortalate, oltre che in una data, nella loro precisa collocazione oraria. Da cui risulta che molte delle quali sono state scritte in orari notturni e/o alquanto mattinieri. E direi che il titolo che identifica la raccolta possa essere invariabilmente inteso sia come metafora sia come realtà, avendo sempre in riferimento il tempo. In quanto le composizioni, dall’estroverso, inconfondibile carattere campestre – come s’era anticipato –, compenetrano il mistero del tempo congelato nell’istante che coglie l’afflato poietico del verso. Sì che la sensazione di lettura – sempre di facile interpretazione – sembra essere condensata nell’esatto preludente istante cognitivo del farsi poesia, inteso come lampeggiante atto fotonico. Tanto che l’intermezzo paia farsi itinerante realtà già nell’immediato istante del delinearsi a concetto.

Si sarebbe tentati d’interpretare questa tipologia poetica, affidata alle agresti meraviglie della Natura, come un ripensamento delle egloghe virgiliane. Nel senso che il dialogico canto amebeo del grande poeta latino verrebbe ridotto a più pacato monologo, peculiarità appunto, qui più che altrove, della poesia della nostra autrice.

L’intermezzo, che si ripropone di volta in volta, pagina dopo pagina, è anche il gioco cromatico nel quale sono scritte le parole. Analogamente, così, all’estemporaneo, fulmineo quanto creativo, cartesiano “cogito”, ripercorribile pressoché in tutte le poesie che coniano la raccolta, è dato diverso colore alla singola e – proprio per l’originale modus che ne struttura forma e contenuto – singolare scrittura.

Le pur varie tematiche si riassumono comunque nell’unicum filosofico dell’ossimoro d’un tempo “croce e delizia”, che scorre via, «di un tempo / smarrito fra dolci colline / […] fruscio di stelle filanti / fra l’ombre dei cipressi».

Ma istigatrice d’un tale genuino e solare ragionare è in primis una ricercata solitudine. È di fatto ‘il silenzio’ l’autentico metronomo che scandisce la serena dimensione dell’intermezzo. È nell’intermezzo che, come l’omonimo intercalaretelevisivo d’altri tempi, nel succedersi delle variegate schede di storici luoghi accompagnati da un’arpeggiante aria musicale, trova sfogo il silenzio, nelle veloci evoluzioni del ricordo e, con esso, della nostalgia, della malinconia… del dolore d’un’ancor recente dipartita («come potrò stare / senza l’immoto / silenzio!»).

Giusto nell’ipnotica silente marea che fluisce nella mente della poetessa – piuttosto che nell’implicito dire della poesia («stuzzica il silenzio / la tua voce») – sta la rievocazione della figura del marito, del suo Giancarlo.

Non per niente anche in quest’attuale pubblicazione, come già fu in Di te e di me (Este Edition 2009), l’illustrazione di copertina è la riproduzione di uno dei molteplici bei quadri che il defunto marito ha lasciato in lodevole eredità all’arte. Azzeccato connubio, molto ben quadrato col modulo poetico della consorte Gabriella. Matrimonio non solo civico, e perciò terreno, ma perpetrato nell’imperitura idea d’un’Arte multipla riducibile ad unica unità, che lega Gabriella e Giancarlo in un ulteriore vincolo attinto dall’eternità.

 

Ferrara, settembre 2012

 

Emilio Diedo

emiliodiedo@libero.it

Post popolari in questo blog

AGAR, ISMAELE E MAOMETTO (E L'ISLAM)

Alla Mecca il profeta preferito dai musulmani era Mosè; a Medina il suo posto fu preso da Abramo, e Maometto trovò ottime risposte da opporre alle critiche degli ebrei:lui e i suoi musulmani erano tornati allo spirito più puro della fede (hanifiyya) proprio di quegli uomini che erano stati i primi muslim a sottomettersi a Dio. Non sappiamo fino a che punto Maometto abbia condiviso il desiderio di alcuni arabi degli insediamenti di tornare alla religione di Abramo. Nel Corano non viene fatta menzione della piccola setta meccana hanyfiyya;e la figura di Abramo prima delle sure medinesi fu oggetto di scarso interesse. Tuttavia, sembra che in questo periodo i musulmani chiamarono la loro fede hanifiyya, la vera religione di Abramo. Maometto aveva quindi trovato una via per confutare gli ebrei, senza abbandonare l'idea centrale della sottomissione a Dio anziché a una mera espressione terrena della fede, e la rivalutazione dell'importanza di Abramo gli permise di approfondire tale c...

-Heliopolis-Rivista- Delouze e Gattari...Petrongari

 a cura di Sandro Giovannini.Filosofia Estrema       Presentazione di UMBERTO PETRONGARI Il mio saggio (ancora inedito, e – forse provvisoriamente – intitolato Deleuze-Guattari, Sade-Masoch ), è soprattutto sull’ Anti-Edipo di Deleuze-Guattari , opera tale da contrapporsi alquanto nettamente alle posizioni di Masoch, e, soprattutto, a quelle di Sade: anche, quindi (e in particolare), a quelle che emergono dal suo breve scritto su ciò che deve intendersi per repubblicanesimo (scritto dedicato ad ogni francese dallo spirito illuministico-rivoluzionario, al fine di portarlo a pieno compimento).    Ma per quel che riguarda il masochismo, la sua interpretazione deleuziana, mi deriva dalla lettura di uno scritto (del 1967) che il filosofo francese dedica a Masoch. Ebbene, tale scritto, si occupa abbastanza approfonditamente anche del pensiero sadiano, anche allo scopo di chiarire le differenze tra l’uno e l’altro fenomeno (perlomeno a dire di Deleu...

Maria Marchese,Poesia,inedito,Dans Le Miroir -Francese

 VIDEO M Marchese     https://asinorossoferrara.blogspot.com/2025/01/maria-marchesepoesiaineditodans-le.ht ml   .. 𝐬𝐭𝐚𝐦𝐚𝐭𝐭𝐢𝐧𝐚 𝐟𝐚𝐜𝐜𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐢𝐥 𝐛𝐢𝐬 𝐢𝐧 𝐩𝐨𝐞𝐬𝐢𝐚! 𝐀𝐛𝐬𝐨𝐥𝐮𝐦𝐞𝐧𝐭... 𝐃𝐢𝐫𝐞𝐭𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐯𝐨𝐜𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐌𝐚𝐫𝐜𝐡𝐞𝐬𝐞 Maria Marchese 𝐥'𝐢𝐧𝐞𝐝𝐢𝐭𝐚 𝐃𝐨𝐮𝐜𝐞𝐦𝐞𝐧𝐭 𝐝𝐚𝐧𝐬 𝐥𝐞 𝐦𝐢𝐫𝐨𝐢𝐫 𝐒𝐜𝐫𝐢𝐭𝐭𝐚 𝐞 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐩𝐫𝐞𝐭𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐚 Maria Marchese 𝐈𝐬𝐩𝐢𝐫𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐚 𝐆𝐢𝐨𝐜𝐡𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐢𝐛𝐢𝐭𝐢 𝐝𝐢 𝐍𝐚𝐫𝐜𝐢𝐬𝐨 𝐘𝐞𝐩𝐞𝐬 𝐉𝐚𝐦𝐚𝐢𝐬 𝐬𝐚𝐧𝐬 𝐥𝐚 𝐩𝐨𝐞́𝐬𝐢𝐞, 𝐥'𝐚𝐦𝐨𝐮𝐫, 𝐥'𝐚𝐫𝐭, 𝐥𝐞 𝐫𝐞̂𝐯𝐞, 𝐥𝐞 𝐛𝐨𝐧𝐡𝐞𝐮𝐫 𝐞𝐭 𝐥'𝐢𝐧𝐚𝐭𝐭𝐞𝐧𝐝𝐮 𝐩𝐥𝐮𝐬 𝐛𝐞𝐚𝐮 𝐪𝐮𝐞 𝐩𝐫𝐞́𝐯𝐮! Infospaziodedicato zoomonart.blogspot.com    Continua la ricerca anche in lingua francese della Poetessa e  "esperta" in moda Maria Marchese, nota anche per il Libro, Le Scarpette Rosse,  per certa animazione e interviste articoli Video in riviste specializzate, bel mix t...