“Rosa rossa: Arte Ultima per narrare il Sogno e Desiderio”. È pubblicato sulla rivista Fermenti (n. 259, 2025). Il numero sarà presentato il 17 giugno a Roma alla Libreria AltroQuando. Lo attraverserò nel mio prossimo evento il 15 giugno a Siracusa: al Festival internazionale ‘Performedia Ortigia’. Vitaldo Conte
Vitaldo Conte: Attraversando il Futurismo
Dialogo con Velio Carratoni
COME POESIA, PAROLA-IMMAGINE, V VOLO, ROSA LUSSURIA
1. Ricorda, con qualche testimonianza, il tuo iniziale e giovanissimo incon-
tro artistico e letterario con autori del Futurismo, a Roma negli anni Set-
tanta, spesso condiviso con te.
Conosco, insieme a te, Luigi Scrivo. Questo scrittore
e poeta è segretario di Marinetti dal 1929 al 1944,con cui firma, insieme a Bellanova, il Manifesto futurista del Romanzo sintetico (1939) e altro. Legge lamia poesia, che poi recensisce sull’agenzia stampa
‘Futurismo=Artecrazia’ (1974): «La sintesi, il verso
brevissimo a volte di una sola parola, la simultaneità,
la omissione della punteggiatura, il significato del
contenuto che potrebbe sembrare slegato, ecc., sono
gli elementi essenziali della poetica di Vitaldo Conte,
connessa e/o influenzata dai Manifesti di F.T. Marinetti
(...). Credo, quindi, che il nostro poeta possa facil-
mente andare più oltre, ossia avanzare verso ulteriori
esperienze che lo condurranno a raggiungere più velocemente, e forse oltrepas-
sare, i traguardi della poesia futurista». Altri autori, conosciuti insieme: EnzoBenedetto e Umberto Luigi Ronco.
2. Uno dei tuoi primi libri di poesia è edito da Fermenti nel 1974. Stralcia,fra i recensori, chi, oltre a Scrivo, riconosce il tuo collegamento con il Futu-rismo.
Il libro Non umano ha numerose recensioni, tra cui quelle di: S. Lanuzza, C.
Franza, M.G. Poidomani, M.P. Natale, L. Vota, L. Tallarico, ecc.
Umberto Luigi Ronco (poeta e aereopittora futurista) scrive su ‘Futurismo-
Oggi’: «A noi piace il ghiaccio caldo di questa sintesi interna mi offri un fiore dighiaccio / lo sciolgo / con l’acqua bagno il tuo corpo d’amore, lavacro da ultima
cena sensuale futurista. Noi non cancelleremo la fama di Conte poeta Nella valle
deserta della megalopoli (...) il suo nome sarà più in alto Noi lo stiamo gridando
fortissimamente Vitaldo Conte ha detto molto poetando poco».
Marino Piazzola (poeta e critico) attraversa la mia poesia su ‘Fermenti’: «Lematrici poetiche di Vitaldo Conte sono un Futurismo non tipicamente marinet-tiano e la metrica verticale di Ungaretti (...). La materia, amorosa, si fa plasticamente icastica, sintetica, quasi a sfiorare, per l’assenza di preposizioni edi congiunzioni, lo stile telegrafico. (...) la fusione tra fonetica e metamorfosi dell’eros: un quadro che è anche bassorilievo con accordo d’organo alla fine».