«Insomma questa ragazza esercitò un effetto incredibile su di me: i cattivi pensieri, la tristezza e ogni cosa balorda si volatilizzarono all'istante, quasi come se fossi caduto sotto la sua ipnosi. Era questa sensazione che emanava e che mi attraeva, non la sua bellezza riservata. Di quella mi sarei accorto dopo, svegliatomi da una specie di sogno, direi estatico. Ora siamo alla fine: quasi sessant'anni di matrimonio oltre a tre di fidanzamento. Finito il Cammino». (I.P.)
Romanzo forse autobiografico di spessore per l'ungherese Plivelic, d'adozione ferrarese, malinconico anche ma al di là dei numeri "I numeri sono come le stelle".... R.G.
Roberto Guerra