Andrea Rossi : intervista su Italo Balbo

  
Andrea Rossi, ricercatore storico senza pregiudizi ideologici, ci parla di Italo Balbo, la cui figura potrebbe tornare di attualità nel centenario della fondazione del fascismo a Ferrara. Se finalmente si riuscisse a guardare a questo personaggio con il distacco dovuto al tempo trascorso, probabilmente si potrebbe anche immaginare un momento di riflessione culturale di respiro non solo locale, ma nazionale per ricordarne il percorso umano e politico.

- Perchè Italo Balbo è attuale?
In un momento in cui si parla (e straparla) di "ritorno del fascismo" l'analisi della biografia di Balbo dimostra proprio come siano impossibili ritorni alla stagione dello squadrismo. Nel periodo in cui nacque e si sviluppò il fascismo ferrarese, di cui il futuro maresciallo dell'aria fu uno degli animatori, la violenza politica era la quotidianità: scioperi, agitazioni, sommosse, bastonature e uccisioni erano all'ordine del giorno. L'Italia di oggi attraversa invece il periodo con il minore tasso di violenza della sua storia recente. La differenza fra violenza verbale e fisica è enorme, eppure su questo dato non esistono riflessioni serie. 

- Balbo e Ferrara comunque hanno storicamente un rapporto difficile...
Certamente. Perchè Italo Balbo fu molte cose assieme: repubblicano, interventista, ufficiale degli alpini, comandante delle squadre d'azione, protagonista della marcia su Roma, inventore dell'aeronautica militare moderna, trasvolatore, governatore illuminato della Libia. Ebbe influenza enorme sul nostro capoluogo, prima come feroce repressore del movimento socialista e comunista, e poi come artefice di uno sviluppo culturale ed economico come mai si era conosciuto fino a quel momento. Negare uno solo di questi aspetti è rendere monca e inverosimile questa figura storica.

- Resta il fatto che la storiografia resta divisa su questa figura, e anche la politica.
Perchè non si è capaci, ancora oggi, di affrontare la complessità. Ammettere che un grande personaggio storico (Balbo lo è stato senz'altro) può avere numerose sfaccettature è impossibile se si usano le lenti dell'ideologia. Purtroppo la politica risente ancora oggi di questo pregiudizio. Certamente non era un democratico, ma chi lo era allora? I leader socialisti e comunisti predicavano la rivoluzione. Il partito popolare era neonato, e tutto da inventare. Era un mondo totalmente diverso da quello attuale.

- Cosa si potrebbe fare per non lasciare inosservati questi importanti appuntamenti con la storia? Il centenario del fascismo, quello della prima "strage del castello" che provocò la morte di numerosi fascisti, il 20 dicembre 1920, l'avvento dello squadrismo...
Sarebbe opportuno organizzare un grande convegno storico, di respiro nazionale. e magari collegarlo a una esposizione dedicata agli artisti di quel periodo: Achille Funi, Mario Sironi, Marcello Piacentini... sono solo idee, ma varrebbe la pena esplorare la possibilità di realizzarle. renderebbe la nostra città protagonista di un evento di grande attrattiva culturale e turistica.