Ora anche Gulinelli sotto tiro, da parte della solita opposizone . questa si- ridicola- che pretende dopo la svolta politica evidentemente di decidere ancora le dinamiche scambiando certe progettualità tutte astratte (e a suo tempo meramente propagandistiche) in nome della sua volontà politica naturalmente superiore. Cioè rovesciano i livelli normali di qualsiasi progettualità, prima i progetti poi la macchina (e non volontà..) politica! La Biblioteca pretesa dentro una Caserma di Polizia, ecc. era ridicola, un non sense, tra l'altro. Ennesima confusione sull' interpellanza evidenziata dai soliti "dialettici" pieddini o sindacalesi sul discorso bibliotecario- personale in generale, mera pseudocritica politichese, in precedenza, visto che certi pensionamenti mica sono apparsi istantaneamente ma prevedibili da tempo, il PD- quand'era al governo locale, mai se ne è preoccupato, neppure i loro geniali "progettisti". In realtà, ancora una volta, tutto quel che fa la nuova giunta, in necessaria vera discontinuità, a priori, come un programma predifinito, non va bene, opposizioni incapaci anche per deficit cognitivi di qualsivoglia critica costruttiva. Tra le righe il solito ostracismo mal celato verso Sgarbi , sempre reo di essere il miglior critico d'arte italiano, mentre loro solo politicanti bolliti e terminati dal voto elettorale. Infine ancor una volta nel linguaggio definire ridicole e basta le affermazioni di un rappresentante istituzionale conferma chi istiga in realtà all'odio, sempre i "rossi" contrariamente alla vulgata buonista. Anche perché una vera sinistra che oggi non esiste neppure vede quel che invece a questa giunta potrebbe legittimamente contestare, in generale (ma altra questione), vale a dire ad esempio un visione del futuro meno conservatrice post l'attuale necessaria e legittima stagione terapeutica per cicatrizzare tutti i danni generati dal PD in dieci anni di mandato globalmente degradante e penalizzante la città e la vita quotidiana (leggi migranti e sottosvilupp) dei ferraresi.
Alla Mecca il profeta preferito dai musulmani era Mosè; a Medina il suo posto fu preso da Abramo, e Maometto trovò ottime risposte da opporre alle critiche degli ebrei:lui e i suoi musulmani erano tornati allo spirito più puro della fede (hanifiyya) proprio di quegli uomini che erano stati i primi muslim a sottomettersi a Dio. Non sappiamo fino a che punto Maometto abbia condiviso il desiderio di alcuni arabi degli insediamenti di tornare alla religione di Abramo. Nel Corano non viene fatta menzione della piccola setta meccana hanyfiyya;e la figura di Abramo prima delle sure medinesi fu oggetto di scarso interesse. Tuttavia, sembra che in questo periodo i musulmani chiamarono la loro fede hanifiyya, la vera religione di Abramo. Maometto aveva quindi trovato una via per confutare gli ebrei, senza abbandonare l'idea centrale della sottomissione a Dio anziché a una mera espressione terrena della fede, e la rivalutazione dell'importanza di Abramo gli permise di approfondire tale c...