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Romano Ferrari,Camici Bianchi. Intrigo all'ombra della Mole (Sovera edizioni)

Recensione di Roby Guerra

"Scritto sotto forma di diario, ambientato nel mondo medico-universitario della Torino degli anni '90 che tinge di giallo i "camici bianchi" di medici senza scrupolo e con interessi ben diversi dalla medicina in sé. Roberto De Angelis è un noto cardiochirurgo apparentemente stimato ma qualcuno sta cercando di rovinargli la vita. Un furto in casa di documenti importanti, un omicidio e un comitato etico che vuole sospenderlo dal servizio lo porteranno a chiedere aiuto al commissario Pugliesi, noto per il suo acume investigativo affinato negli anni. I segreti di un passato lontano tornano a bussare alla porta di De Angelis, il quale dovrà capire di chi fidarsi e scoprire chi, invece, sta cercando di distruggerlo".

Notevole Noir all'italiana del noto autore, Romano Ferrari, diversi libri anche all'estero , per Sovera edizioni , collana  Brividi Gialli. (2018). Un giallo speciale, in quanto, si dilata in articolazioni che toccano - nella fiction letteraria – questioni extra (a volte inquietanti) di carattere medico sanitaria e dell'industria farmaceutica.
Ambientato a Torino, con protagonisti medici illustri e un Ospedale "famoso" sotto la Mole, un delizioso Commissario di origini napoletano, Pugliesi, un poco simile per l'italianità e il disprezzo burocratico, al famoso Tenente Colombo, alcune femme fatale avide e arriviste, un 'altra donna invece quasi ideale, ex amore del celebre Dottore protagonista ed in primo piano, il Dottor De Angelis. Sulla sfondo come burattinai dell'intrigo, come si legge, multinazionali farmaceutiche, mecenati (pseudo) quasi massonici d'oltre oceano e criminali, manovalanza killer inclusi.
De Angelis, famoso dottore specializzato in Cardiochirurgia, anche all'estero, in Usa, dove si è affermato e vissuto a lungo, resta vittima di un intrigo di colleghi anche scappato di mano, e di "oscure forze" come accennato:
tuttavia, il movente puramente industriale è fittizio anche se apparentemente coinvolge appunto certe multinazionali; è di natura- in certo modo- sì economica ma anche amorosa, relazioni segrete, tra la moglie vendicativa dell'ex moglie del Dottore (che continua a vivere in Texas), e un collega medico a Torino (l'ex moglie anche con un americano doppiogiochista – trait d'union tra le forze oscure di cui prima ecc.), una stessa amante del Dottore e sua assistente.
La trappola sembra perfetta; De Angelis sbaglia un intervento su una paziente, apparentemente violando certo protocollo medico, in realtà, scoprirà il Commissario alla fine della matassa ingarbugliata, sperimentale ma – nello specifico- lecito ( difettosi alla fonti i "cuori artificiali" supporti cardiaci scelti dal medico). Sarà anche nel divenire della vicenda radiato dal suo colluso superiore collega medico,, responsabile dell'Ospedale, Professor Alessandria e quindi rovinato: reintegrato alla fine, tuttavia nobilmente, rifiuta, destinato ad altri lidi e orizzonti; proprio con l'ex (della gioventù) giovane amante , poi paziente, che riconosce solo in sala operatoria, in coma ma con esito prognostico infine favorevole, grazie allo stesso Brunetti, rinsavito in extremis.
Nella fiction, molto ben scritta e illustrata tutta la storia: sembrano tutte casualità, con via via nel corso dell'indagine, tutti i protagonisti colpevoli, compreso il Dottor De Angelis e per mera avidità economica, tra collusioni e complicità.
Pugliesi è geniale con i suoi metodi anche non ortodossi a sbrogliare la trappola, ordita fin dall'inizio, con colpi di scena e rimodulazioni anche.
Tra le righe, al di là dell'ottima sintesi, tra moventi economici e sentimentali, squallidi e nobili (in mezzo anche alcuni omicidi e un furto plateale e intimidatorio nella casa di De Angelis) e di genere letterario (giallo noir), come accennato, estensioni in certi bachi della Medicina e degli Ospedali: medici poco scienziati ma baroni e arrivisti per denaro, industrie farmaceutiche che condizionano con complici interni ospedali e medici, mandando al diavolo il giuramento di Ippocrate.
Vero senza multinazionali, il progresso terapeutico si ferma, quindi nessuna demonizzazione: tuttavia, molto verosimili certe Ombre (in Italia in particolare...).
Una fiction, riassumendo, non prevedibile come tanti romanzi noir oggi in eccessiva moda: scorrevole di ammaliante ritmica e molto realistica: non ultimo, in tempi "digitali" tipo Top Crime e altre fortunate serie televisive, molto telefilmica se non cinematografica per una cifra di scrittura parola assai visiva e dinamica.







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