Un Museo Balbo a Ferrara nella futura politica culturale

di R. Guerra 

Ferrara città d'arte e turismo, globalmente, nonostante  anche in questi anni  diversi segni indubbiamente positivi, però non decolla mai sul serio (altrimenti le ricadute economiche per la città  sarebbero ben diverse). Svariate le motivazioni, una certamente è certa visione istituzionale e  ancora ideologica che non ottimizza dinamiche potenziali:  due su tutte tra altre.

Ferrara ex Capitale del Rinascimento, anziché l'ideologico Internazionale (quando in tutto il mondo quel progressismo supposto e ancora novecentesco è  in crisi visibilissima) dovrebbe essere sede di un Festival del Rinascimento di spessore – questo- si internazionale (e non certe parzialità quasi provinciali come si è visto negli ultimi anni).  Soprattutto (perché  il  format  esiste già e  basta solo importarlo) da alcuni anni, dalla Toscana (Orbetello) agli Stati Uniti e al Canada (Chicago e Montreal), anche in Libia (Tobruck…), ecc.,  è in tour itinerante una grande mostra dedicata a un certo Italo Balbo, eroe e pioniere storico dell'aviazione mondiale, ferrarese ma … fascista!

Proprio in questi ultimi mesi,  Ferrara si è vantata di un Fondo Balbo donato da un erede e destinato ai ricercatori storici: non una parola su tale Mostra.  Anzi al passo con la regressione antifascista deja vu che caratterizza la fu sinistra italiana (alla faccia del Balbo stesso fascista ma a suo modo eretico-  unico oppositore dell'alto regime alle legge razziali e al nazismo- fondatore con Nello Quilici della testata  di alto livello culturale all'epoca Il Corriere Padano,  promotore delle celebrazione ariostesche del 1929 e del Palio, ecc.) si discute anche in città (sic!) di un possibile annullamento a Chicago (sic! sic!)  – dopo oltre 60 anni!" della "famosa" Balbo Avenue dedicata al trasvolatore: annullamento  foraggiato dal nuovo clima estremo politicamente corretto e ossessivo  promosso dai Liberal dopo  la vittoria di Trump.

In ogni caso, premesso che non serve neppure più  perdere tempo con certe follie estreme della sinistra in regressione psicotico politica (basta un minimo di conoscenza storiografica dopo De Felice, Nolte e molti altri), tempo in futuro, quando probabile  una svolta politica nel 2019 anche a Ferrara, di importare la Mostra su Italo Balbo trasvolatore di cui prima  (info vedi link in fondo)  e nello stesso tempo di programmare – magari all'ex Palazzo dell'Aeronautica (già in sé non a caso esempio di certo razionalismo novecentesco  assolutamente creativo- come ben affermano e da decenni anche gli storici dell'arte-) un Museo permanente sul… ferrarese Italo Balbo (e magari qualche "dependance" analoga in quel di Quartesana, suo "villaggio" natale nello specifico).

Come ha già dimostrato lo stesso Vittorio Sgarbi con la recentissima (e tutt'ora in corso e giustamente prorogata per l'estate) Collection di famiglia d'arte (Collezione Cavallini- Sgarbi),da febbraio in esposizione al Castello Estense, di gran successo – non solo per l'alta qualità delle opere, ma proprio per il valore mediatico potenziante del noto personaggio, superando  anni e anni di esilio in patria (sempre per questioni ideologiche…)  la mostra e poi il Museo su Balbo,  ancora di più  per la fama, piaccia o meno, mondiale del Trasvolatore diversamente fascista, sarebbero un fiore all'occhiello per Ferrara città arte e turismo per il futuro.



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