La Zona Morta ,magazine (maggio II. 2018)

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Ecco il nuovo numero della Newsletter de "La Zona Morta": ogni 15 giorni tante notizie, anticipazioni, classifiche, aggiornamenti… e molto, molto di più! Seguiteci su www.lazonamorta.it...


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ANTIPASTI

La Zona Morta Magazine numero 24 di Davide Longoni

Premio Ernesto Vegetti 2018: i finalisti a cura della redazione


PRIMI PIATTI

Ranpo, Christie, Carrisi e De Gothia di Gianfranco Galliano

Steam-Powered Dream Engines a cura della redazione

Parla coi morti 19 di Bruno Vacchino

Parla coi morti 20 di Bruno Vacchino


SECONDI PIATTI

Fantascienza Story 177 di Giovanni Mongini

Sergio Martino 2/1 di Gordiano Lupi

Sergio Martino 2/2 di Gordiano Lupi

Fino all'inferno: il primo trailer a cura della redazione


CONTORNI – LE CRONACHE DI

Deliria di Davide Longoni

Il mondo dell'orrore di Dario Argento 3 di Davide Longoni


FRUTTA

FiPiLi Horror Festival 2018: i vincitori a cura della redazione

Com'era weird la mia valle a cura della redazione


DESSERT

Rubber flesh a cura della redazione


BEVANDE

Premio Ernesto Vegetti 2018

ToHorror Film Fest 2018

Oltre la soglia 2018

Splatterpunk Awards 2018


EXTRA

Diamo spazio ora agli extra iniziando con il nostro Gordiano Lupi che ci segnala Il Maradagàl, una rivista oltre le mode.


"Mi piacciono le operazioni culturali vere, quelle che non seguono le mode, dove si respira passione e competenza, persino un pizzico d'incoscienza - dati i tempi - ma consapevole, perché mixata da un sano realismo. Il Maradagàl è una rivista letteraria cartacea, già questo è un miracolo in tempi di Internet e stupidissimi social che ci sottraggono la poca intelligenza rimasta, il poco spirito critico, la residua concentrazione sopravvissuta ad anni di edonismo berluscorenziano. L'idea geniale viene a Sara Calderoni, che si avvale di un direttore artistico ispirato come Cristina Mesturini e di un comitato di redazione ricco di penne raffinate del calibro di Franz Krauspenhaar, Fabrizio Elefante, Nanni Delbecchi, Antonino Bondì e Flavio Santi. Editore coraggioso il milanese Marco Saya, che conosciamo da tempi immemorabili, uno che resiste, che ama la poesia e la cultura, soprattutto che non cede alle mode. "Siamo consapevoli che stiamo facendo un'operazione difficile, ma vogliamo fare del Maradagàl un oggetto da collezione", mi ha confidato. Si presta, mi dico, ché il valore artistico c'è tutto, basti pensare al primo numero (Settembre 2017) con le riproduzioni a colori di pregiate opere di Guido Scarabottolo e Antonello Silverini, ma anche al secondo (Febbraio 2018) che contiene dipinti del russo Alexey Terenin.

I contenuti sono di alto livello, suddivisi in Critica, Scritture e Territori. Il primo numero è dedicato a un problema piuttosto sentito, quello della critica letteraria ridotta a inutile propaggine degli uffici stampa delle grandi case editrici. Il critico del ventunesimo secolo diffonde veline, scopre giallisti straordinari, scrittori di noir che compongono capolavori, cantanti e cabarettisti che si dimostrano letterati sopraffini e veline da Striscia la notizia che incantano lettori con libri scritti da editor unificatori di un linguaggio che tende al basso. Discettano su tale spinoso tema critici illustri come Elefante, La Porta, Marcheschi, Baudino, Zaccuri e Manica. Tutto condivisibile quel che viene fuori, soprattutto il fatto che una recensione positiva non fa vendere copie come un tempo, salvo sia accompagnata da un'operazione editoriale imponente tipo quella che alcuni anni fa lanciò Giorgio Faletti (pace all'anima sua) nell'Olimpo delle patrie lettere. Tutte cose che scrivo da anni, dal mio piccolo underground, che verifico ogni giorno da modesto editore e microscopico autore, spesso molto recensito ma in definitiva poco venduto. Il libro è merce, in un paese di non lettori la differenza la fa tutta il marketing, la campagna stampa promozionale, la potenza editoriale. Ottime la parte dedicata alle Scritture che ci permettono di apprezzare Luca Ricci e i suoi aforismi sull'arte del racconto, ma anche Addio Lenin di Sandra Petrignani e Storia di una coincidenza dell'ottimo Delbecchi. Completano il primo numero contributi di alto livello culturale curati da Sara Calderoni, Flavio Santi (presenta un buon poeta come Paolo Febbraro), Antonino Bondì e Tullio Pericoli (riproduzioni pittoriche e testi). Franz Krauspenhaar vale da solo il prezzo della rivista - un po' cara, a dire il vero: 15 euro, ma tiratura e vendite non saranno da best-seller - con il suo stile da teatro dell'assurdo, a metà strada tra poesia e citazioni letterarie disseminate con arguzia in un testo narrativo che ricorda Borges e Gadda.

Il secondo numero del Maradagàl non è meno interessante. Tema dettato da Sara Calderoni: il crocevia dei linguaggi. Parte critica che tocca argomenti legati a scrittura, cinema, letteratura, serie televisive, persino Dante e Amleto. Contributi di Elefante, Ricordi, Bellardi, Fumagalli e Ceteroni. Scritture importanti, come sempre, da Roberto Barbolini che cita Montale e Thomas Mann, passando per Arbasino e Kaminsky, a Claudio Morandini, Piero Lotito (come si scrive una buona storia?) e Roberto Ferrucci (le storie accadono, mica si scrivono!). Contributi letterari sul teatro di Bontempelli, poesie di Anna Maria Carpi e il solito, straordinario, Krauspenhaar che continua un viaggio surreale incontrando Sepulveda in una terra che ricorda l'America Latina. Il Maradagàl vi aspetta. Erano anni che non leggevo una rivista letteraria dalla prima all'ultima pagina, senza saltare una riga. Per informazioni e abbonamenti scrivete a Marco Saya (info@marcosayaedizioni.com) o alla redazione ilmaradagal.redazione@gmail.com. Un numero 15 euro. Abbonamento a tre numeri euro 40. Quadrimestrale. Ne vale la pena!".


Per le Edizioni Kimerik invece, vi segnaliamo l'uscita di alcuni libri. Il primo è I cafoni (318 pagine; 18 euro) di Antonio Tufano: una serie di racconti che ci guida alla scoperta di valori, probabilmente, ormai persi; le storie narrate ci fanno rivivere pezzi di storia che non abbiamo conosciuto davvero; ci portano in giro, attraverso il viale dei ricordi di un insegnante, e ci permettono di incontrare persone, luoghi remoti, canzoni più o meno famose. Molte infatti le citazioni che l'Autore inserisce all'interno di quella che può definirsi la sua biografia; anche i racconti che sembrano essere ispirati ad avvenimenti storici o letterari, hanno come sfondo la sua vita. Trovandosi davanti a uno stile semplice, lineare e colloquiale, il lettore è ben felice di viaggiare attraverso queste storie, che insegnano sempre qualcosa e racchiudono quella saggezza che matura con l'età e soprattutto con l'esperienza.


Il secondo volume è Io sono l'a-more (220 pagine; 15 euro) di Giovanna Politi, che possiamo riassumere semplicemente con una frase: quanto sarebbe stata meno bella la mia vita se non ti avessi amato?


Altro romanzo targato Kimerk che vi segnaliamo è Bianconeve - Le parole dei suoni di Luigina Ganau (136 pagine; 16 euro): Lisa ha quarant'anni quando decide di dare voce alle sue sofferenze e alle sue gioie. Raccontarsi è l'unico modo per dare un senso a quelle notti insonni trascorse in solitudine tra rabbia e rassegnazione. Lo fa attraverso il racconto di una vita modesta, trascorsa nella periferia torinese a partire dalla seconda metà degli anni sessanta. Ripercorre la sua infanzia, rivive gli anni di studio al Conservatorio e le delusioni di un matrimonio che, dietro un'apparente perfezione, cela quello che diventerà il suo latente malessere.


Infine portiamo alla vostra attenzione Quattordici gradi rosso di Fabio Console (110 pagine; 14 euro) che ci propone il ritratto intimo di Salvatore Galati, giovane musicista Calabrese, che si ritrova sospeso tra due mondi: quello di Stella, piccolo paese calabrese che ancora, nei primi anni 80, non si rassegna a rinunciare alla sua identità ed alla sua tradizione, contro quello odierno, in continuo e rapido cambiamento; da un lato il mondo lento ed autentico del piccolo mondo di Calabria, che lascia un segno profondo nella coscienza e nello spirito del giovane, e dall'altro quello più dinamico e fluido fondato su un terreno franoso dove non c'è spazio per alcuna certezza. Nella coscienza di Salvatore si rincorrono e sovrappongono ostinatamente lo stato di Stella fondato sulle regole non scritte, e quello fondato sulla rigida osservanza di norme non sempre coincidenti con il sentimento di giustizia del popolo; ancora il cerchio magico di Don Paolo contro il disordine incontrollato di politici e burocrati statali. Totò sarà costretto a riconsiderare il suo passato ancora vivo e incompiuto e con esso dovrà risolvere i suoi conti per rispondere finalmente alla domanda che, da quando è arrivato a Roma, lo assilla senza tregua: chi sono io?


Il nostro amico Emanuele "Lele" Mattana invece ne ha combinata un'altra delle sue: instancabile impegnato stakanovista dei mass-media, dopo horror, fantascienza, mystery, weird, fantasy e chissà cos'altro ancora, stavolta si è dedicato a un nuovissimo progetto che lo vede protagonista in veste di autore, regista, sceneggiatore, eccetera (e in questo eccetera c'è davvero di tutto!!!)... non è horror, ma una sitcom molto particolare. Stiamo parlando di "Love Sofà – la sitcom".

Si tratta di una web-series che narra la lovestory della coppia formata dagli sposini Emanuele, Sabrina e la loro cagnolina Kitty. I due protagonisti sono chiamati semplicemente Il Lele e La Sabri. Sono una giovane coppia che risiede nel nord della Lombardia sulle zone del Lago Maggiore. La storia dei due protagonisti è vista attraverso "gli occhi" della televisione del loro salotto.

Le vicissitudini che alimenteranno la sitcom sono rivolte principalmente alla tematica dei film di cui Il Lele è grande appassionato. Rincasato dal lavoro la priorità dell'uomo è, appunto, godersi un buon film in santa pace. Non sempre, però, questo è possibile poiché La Sabri necessita delle attenzioni del suo uomo che nulla potrà se non assecondare i desideri della sua dolce metà sino al momento in cui qualcuno… suonerà alla porta!


Parliamo infine di fumetto per segnalarvi l'uscita per Nicola Pesce Editore del volume Jugband Blues, una graphic novel che ripercorre la vita di Syd Barrett, il suo progressivo scivolare verso la pazzia e il suo addio ai Pink Floyd.

Jugband Blues è un brano musicale del gruppo rock Pink Floyd, incluso nell'album A Saucerful of Secrets, pubblicato nel 1968. Scritto da Syd Barrett, si tratta dell'unico (e anche l'ultimo) brano di questo disco. Questo volume cartonato a fumetti in formato orizzontale farà la gioia di tutti i fan più puri dei Pink Floyd, attraverso una narrazione ordinata ma psichedelica che ripercorre la vita di Syd Barrett ed il suo progressivo scivolare nelle droghe e nella pazzia. La canzone è vista da molti fan come un triste addio, da parte di Barrett, ai Pink Floyd. Infatti, quando iniziarono le sessioni di registrazione di A Saucerful of Secrets, Syd non riuscì a parteciparvi compiutamente, per colpa del suo stato di alienazione, per poi essere estromesso dal gruppo poco tempo dopo l'inizio della lavorazione dell'album.

«A volte, mentre il resto della band suonava un pezzo, Syd si andava a sedere vicino ad un amplificatore, scordava le corde della chitarra sino a quando era impossibile suonare e stava per tutta la durata del concerto fermo ad agitare il plettro su una nota...»

La prefazione di Jugband Blues è stata scritta da Nino Gatti, mentre l'introduzione è opera di David Hine.


LA CLASSIFICA

I cinque articoli più letti nelle ultime due settimane:

  1. Uironda a cura della redazione

  2. L'amuleto e il druido a cura della redazione

  3. Intervista a Maurizio de Giovanni di Filippo Radogna

  4. La consistenza delle idee a cura della redazione

  5. Fantascienza Story 178 di Giovanni Mongini


PROSSIMAMENTE

Interviste a Mario Luca Moretti & Giovanni Mongini, Tom DeFalco, Gaetano Cappelli e Cliff Wright; Fantascienza Story; Pirati dei Caraibi; Babilonia, indagine tra mito e scienza; Il luna park sul mare; il poeta (anti) Francesco Eleuteri; il Rinascimento del futuro in Italia; Smallmovie Festival 2018; The Antithesis; Gargandus – L'Impero degli Hiiragi; The Wicked Gift; Conestoga; Nicoletta Vallorani; Obbligo o verità; Omeriggiare Pallido E Assorto - Letture Nel Pomeriggio - Terzo Appuntamento; il cinema di Michele Soavi; il cinema di Sergio Martino; Star Trek – tutte le serie tv; Marvel 2099; Babylon 5; Body bags – Corpi estranei; Captain America II; Carmina Burana; Il villaggio dei dannati; la saga di Vampires; Tru calling; The ward – Il reparto; Terry Brooks; La dama bianca; Grosso guaio a Chinatown; Gunan il guerriero; la krivapete; La stirpe dei dannati; Stephen King; tutti gli "Starman"; Spiderman Homecoming; la saga della Profezia; Planet of the apes: la nuova trilogia; la serie di Maniac Cop; Michael Moorcock; Paranoia; Space Invaders; Il pianeta delle scimmie – la serie tv; Montague Rhodes James.


Arrivederci nell'aldilà!

Davide Longoni



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